La vitamina K è una vitamina liposolubile e si suddivide in tre tipi: una di origine animale, una di origine batterica e l’altra di origine sintetica, quindi si trova sia negli alimenti vegetali che in quelli animali ed in più viene sintetizzata dai batteri intestinali. Vediamo in quali alimenti si trova e a cosa serve la vitamina K.
La vitamina K è indispensabile alla sintesi di vari fattori della coagulazione del sangue e una sua eventuale carenza, fenomeno fortunatamente non comune, si può manifestare con emorragie sia interne che esterne. Inoltre è importante per prevenire la calcificazione delle arterie, difende le ossa, ha effetti antinfiammatori ed è fondamentale per evitare il declino cognitivo proteggendo le cellule cerebrali.
Questo tipo di vitamina si trova in diversi alimenti: nelle verdure a foglie verdi come bietole, broccoli, cavoli, verza e spinaci, nei carciofi, nella senape, nei cereali in alcuni prodotti caseari. Contengono vitamina K anche i ceci, i piselli, le uova, le lenticchie, la soia, il the verde, il fegato di maiale e di manzo. Oltre alle verdure a foglia verde, altre ottime fonti di vitamina K sono la frutta e la verdura dai colori vivaci: carote, piselli, prezzemolo, mais, zucca, kiwi, arance e mandarini.
Alcuni ricercatori hanno monitorato le abitudini alimentari e le capacità cognitive di circa mille anziani su un arco di tempo di cinque anni: coloro che mangiavano verdure almeno una volta al giorno avevano le stesse capacità cognitive di una persona di 11 anni più giovane della loro età.
La vitamina K di origine sintetica, presente in molti farmaci, secondo alcuni studi sarebbe un buon inibitore per i tumori al seno, al colon, ai reni, allo stomaco e ai polmoni. La sua assunzione è prevista nei pazienti che soffrono di ulcera gastrica, in quanto agevola la cicatrizzazione delle ulcere.