Vitamina E, ci sono diversi alimenti che servono per integrarla: vediamo insieme dove si trova e a cosa serve.
L’organismo ha bisogno di carboidrati, proteine e di grassi, ma anche di minerali e vitamine. Quest’ultime sono dei micronutrienti che sostengono l’azione degli enzimi, accelerando di fatto le reazioni chimiche che sono di fondamentale importanza.
Negli esseri umani ci sono 13 vitamine: quasi tutte vengono assimilate dal corpo mediante gli alimenti, ad eccezione di quella D (assorbimento del sole tramite la pelle).
La vitamina E presenta alcune significative particolarità: viene ad esempio accumulata dal fegato e quindi non bisogna assumerla dai cibi con eccessiva regolarità. Quando serve, la macchina perfetta chiamata corpo umano la rilascia a piccole dosi.
La vitamina E, chiamata anche tocoferolo, ha proprietà antiossidanti e combatte i radicali liberi, combattendo quindi l’invecchiamento cellulare. Riduce anche i processi di aggregazione delle piastrine, contrastando quindi la formazione di emboli, placche e trombi nelle arterie. E’ inoltre un prezioso anticoagulante
Secondo gli studi, il fabbisogno giornaliero è pari a 8-10 mg.
Possono verificarsi due condizioni: quando c’è carenza di tocoferolo, nei più giovani possono subentrare problemi nella crescita. Attenzione anche a problemi al metabolismo e a disturbi del sistema nervoso.
Quando c’è invece un eccesso di vitamina E, si verifica un innalzamento della pressione sanguigna e possono subentrare sintomi come stanchezza, disturbi della digestione e nausea. Vediamo insieme da quali alimenti si ricava questa importante vitamina.
Vitamina E: tutti i cibi che servono per integrarla
La vitamina E è liposolubile e si trova nei grassi, soprattutto quelli vegetali. Le sue fonti principali sono rappresentate agli oli (come quelli di soia, mais e girasole), da margarina e da frutti oleosi come nocciole, noci e mandorle.
La seconda fonte di vitamina E è rappresentata da frutta e verdura. La percentuale che assumiamo tramite questi alimenti è compresa tra il 12 e il 18%. Patata dolce, spinaci, asparagi, ceci e broccoli sono quelli che ne contengono valori maggiori.
E ancora, le olive ne contengono 7 mg all’etto, l’avocado tra 3 e 5 mg, le more 3,6 mg. La vitamina E è molto sensibile al calore e alla luce, quindi questi cibi vanno conservati in una dispensa poco illuminata e anche le cotture devono essere adeguate.
Non a caso gli alimenti crudi sono quelli che apportano un maggior quantitativo di tocoferolo. E’ presene in abbondanza anche in semi e nella frutta secca: mandorle e nocciole apportano 8 mg per 30 grammi.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Vitamina B: cos’è, benefici ed alimenti che ne contengono
Anche i cereali integrali contengono tra 1 e 2 mg per etto. Il valore è piuttosto basso perché questi particolari cibi vengono sottoposti a pesanti processi di raffinazione che eliminano anche la vitamina E.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Vitamina K, cos’è e come integrarla. I cibi amici che ci aiutano ad assumerla
L’olio di girasole apporta 56 mg di vitamina E per ogni 100 g. Ultimo dettaglio: anche il congelamento distrugge questo micronutriente. Per questo motivo, state attenti anche a come conservate i prodotti (e non solo quindi alla cottura).