Alcuni tipi di verdura e frutta non vanno sbucciati per consumare tutte le proprietà benefiche presenti in questi alimenti. Ecco di quali si tratta.
Verdura e frutta fanno rima con salute. Questi alimenti sono infatti in cima alla lista dei più consigliati per garantire vita longeva, linea e giusto apporto di nutrienti per il corpo.
Da consumare a ogni pasto, dalla colazione, al pranzo, alle merende, alla cena, ne esistono innumerevoli tipologie. Se alcuni vanno sbucciati prima di essere consumati, questo non vale per tutti.
In questi casi basta solo lavarli con molta cura e gustarli così come sono per introdurre tutti i loro elementi benefici presenti non solo al loro interno, ma anche nella loro buccia. Questa sovente è ricca di sostanze benefiche e di vitamine toccasana per la salute.
Verdura e frutta: quali mangiare con la buccia
In fatto di verdura e frutta da non sbucciare immancabile la mela. Questo frutto infatti se mangiato con la buccia dona ancora più nutrienti per il corpo, in particolare vitamina C. Se consumarla a crudo può risultare poco digeribile, è possibile cuocerla sia facendola bollire, sia in forno.
Stessa cosa vale per la pera, ricca di vitamine, toccasana per l’organismo, i cui benefici vengono potenziati se gustata con la buccia: questa versione può essere anche utilizzata per cucinare torte e biscotti.
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In fatto di verdure le carote se lavate con cura sotto l’acqua fredda possono essere consumate con la buccia in quanto concentrato di antiossidanti, vitamina A e beta-carotene.
Medesima possibilità per le zucchine: queste possono essere bollite o cotte in forno con la buccia riuscendo così a donare al corpo tutti i nutrienti di questo ortaggio. Buonissima anche la versione al funghetto che le vede saltate in padella.
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Da gustare con la buccia anche i pomodori in quanto questa non solo è deliziosa, ma anche ricca di nutrienti. Stessa possibilità vale per il cetriolo, le melanzane, l’uva e i peperoni: unico accorgimento per mangiarli con la buccia è quello di igienizzarli con molta attenzione.
