Il mio Salento è anche e soprattutto terra di tradizioni a tavola: ricordo ancora quando la domenica nonna preparava la ricotta fritta.
Le ricette della tradizione gastronomica salentina e pugliese sono un vero e proprio viaggio nella storia e nei sapori di quei territori: io che del Salento sono originario, essendoci nato, non posso non dimenticare come per noi da bambini la preparazione di un piatto che la nostra nonna, insieme a mamma e alle sue sorelle, cucinava essenzialmente la domenica era una vera e propria festa.
Oggi per molti la ricotta fritta è il tipico piatto da finger food, da degustare in sagre e street food festival, per noi invece prepararla diventava davvero una sorta di rito collettivo, un momento di condivisione vera tra me e i miei cugini. Era un piatto semplice e della tradizione contadina, ma che per noi diventava a volte il momento più atteso della settimana.
Come preparare la ricotta fritta proprio come faceva mia nonna nel Salento
Per realizzare questo piatto davvero molto semplice, abbiamo bisogno della giusta quantità di pochi ingredienti da aggiungere alla ricotta fresca, appunto. Per ogni mezzo chilo di ricotta, dunque, servono:
- 2 o 3 uova
- 50 grammi di farina
- pangrattato q. b.
- sale q. b.
La cosa più importante in questa ricetta è la qualità della ricotta usata: questo ingrediente deve essere ben sgocciolato, in modo che non si sbricioli durante la cottura. Ricordiamo insomma che se la ricotta è ancora piena d’acqua, a contatto con l’olio bollente può combinare un vero disastro in cucina. Insomma, la precauzione più importante è solo questa, per il resto possiamo procedere.
Tagliamo la ricotta a fette spesse almeno un centimetro e mezzo, ma a seconda dei gusti questa misura approssimativa può salire o scendere. A parte, setacciamo la farina e in un ulteriore contenitore sbattiamo un po’ le uova. Quindi la ricotta a fette va prima infarinata, poi passata nelle uova sbattute e infine, se lo si desidera, la possiamo pure passare con il pangrattato.
Friggiamo dunque il composto in una padella con olio ben caldo fino a fare dorare ogni singola frittella, che poi chiaramente tiriamo fuori una volta croccante e la poggiamo a riposare su della carta da cucina assorbente. Anche in questo caso, massima attenzione nel fare in modo che le singole frittelle non si “incollino” tra loro.
Possiamo già servirle a tavola ben calde, ma c’è un trucco che pochi conoscono: questo contorno può diventare anche un gustoso dessert, sbattendo preventivamente le uova con zucchero e scorza di limone grattugiata, oppure aggiungendo alla fine della cottura dello zucchero a velo.