L’ipertensione è un problema che colpisce milioni di persone, ma l’assunzione di una bevanda al mattino potrebbe essere di grande aiuto.
L’ ipertensione è una condizione comune che colpisce più del 25% di tutti gli adulti occidentali. La condizione aumenta lo stress sui vasi sanguigni e sugli organi vitali. Potresti essere a rischio di pressione alta se mangi una dieta non sana o se non fai abbastanza esercizio fisico. Ma l’aggiunta di tè all’ibisco alla tua colazione può aiutare a ridurre le possibilità di sviluppare ipertensione.
Il tè all’ibisco potrebbe aiutare le persone ad abbassare la pressione del sangue, dato che è ricco di antociani. Gli antociani sono un tipo di flavonoide che si ritiene migliori la funzione dei vasi sanguigni. In generale, aumentare la quantità di alimenti a base vegetale [specialmente frutta e verdura] nella vostra dieta è un must per chiunque soffra di pressione alta.
L’ibisco è una potente fonte di flavonoidi che abbassano la pressione del sangue chiamati antociani. Bere questo tè è un modo semplice per consumare questi potenti antociani e abbassare la pressione sanguigna. L’ibisco è acidulo, quindi è bello addolcire un po’ il tè con un dolcificante naturale come la stevia. Provalo ghiacciato con una spruzzata di succo di melograno per una bevanda rinfrescante che farà abbassare la pressione sanguigna oltre ad essere dissetante.
Potresti anche ridurre il rischio di ipertensione bevendo succo di barbabietola a colazione. La barbabietola ha un alto contenuto di nitrati. Alimenti ricchi di nitrati aiutano l’organismo a produrre più ossido nitrico. L’ossido nitrico aiuta a dilatare i vasi sanguigni e successivamente a ridurre la pressione sanguigna.
I comuni sintomi di ipertensione includono sangue dal naso, palpitazioni al petto e reperimento di sangue nelle urine. Tutti gli adulti sopra i 40 anni dovrebbero controllare la loro pressione sanguigna almeno una volta ogni cinque anni. Una diagnosi precoce della condizione è molto importante, in quanto l’alta pressione arteriosa aumenta il rischio di alcune complicazioni mortali, tra cui malattie cardiache e ictus.