Se si decide di festeggiare al ristorante un evento si può portare la torta da casa? Vediamo cosa dice la legge e come può tutelarsi il ristoratore.
Spesso capita di organizzare feste o cerimonie in ristoranti e magari voler portare da casa il dolce finale, il proprietario del ristoranti può rifiutarci questa richiesta o farci pagare un sovrapprezzo? Cerchiamo di capire cosa dice in merito la legge italiana.
Quando si decide di portare in un ristorante un qualche tipo di alimento che viene dall’esterno, che sia preparato in casa o acquistato da qualche altra parte, ci si sente spesso rispondere dal proprietario che non è possibile sfruttare questa opzione o ci viene chiesto un sovrapprezzo; ma può il ristoratore realmente comportarsi così? La legge italiana parla chiaro.
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Portare la torta al ristorare, quando possiamo farlo?
Nello specifico, il legislatore ha previsto due fattispecie di comportamento a seconda che si chieda di portare una torta acquistata in pasticceria o se, invece, è preparata in casa.
Per quanto riguarda la prima opzione ovvero la richiesta di portare una torta acquistata in una pasticceria o in un esercizio adibito alla vendita di generi alimentari, la scelta è a discrezione del proprietario del ristorante il può chiedere, per tutelarsi, anche di presentare lo scontrino di acquisto.
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Per quanto riguarda, invece, la pratica di chiedere un sovrapprezzo si tratta appunto di una pratica una consuetudine quindi legge non scritta ma praticamente applicata nel 99% dei casi ed è quindi sempre a discrezione del proprietario.
Diverso il discorso riguardante la richiesta di portare al ristorante una torta preparata in casa. Non c’è da stupirsi se questa richiesta ci viene negata e del resto è del tutto normale perché il ristoratore non ha nessuna certezza e tracciamento sulla provenienza del prodotto in questione.
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L’impossibilità di tracciamento degli ingredienti espone il ristoratore ad eventuali problemi legali, in quanto qualora ci sia qualcuno vittima di intossicazione dovrebbe poi risponderne personalmente. Si tratta inoltre di una violazione del protocollo Haccp ovvero quello che tutti gli esercenti sono obbligati a seguire proprio per evitare contaminazioni di cibo.
