Dopo pasto prendersi del tempo per la pennichella ha molti benefici per la salute. Ecco il tempo indicato per riposini ristoratori con cui dire addio all’insorgere di possibili malattie.
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Dopo una bella mangiata il sonno prende il sopravvento. Potersi ritagliare del tempo per la pennichella non è segno di pigrizia: questa abitudine ristorerà le energie e nel lungo periodo garantirà al corpo molti benefici.
I ritmi frenetici della quotidianità spesso impediscono di prendersi del tempo per riposarsi, ma questo incide molto sulla salute.
L’abitudine di coricarsi dopo mangiato è messa in atto soprattutto da giovani che rientrati da scuola, dopo il pranzo si sdraiano per riposare per ricaricarsi a seguito dell’intensa mattinata passata tra i banchi nonché adulti intorno ai 60 anni, ormai lontani dalle scrivanie del lavoro.
A qualsiasi età comunque lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo dopo il pranzo è un’ottima abitudine, toccasana per la salute: esiste un tempo preciso per aumentare i suoi vantaggi.
Il tempo esatto della pennichella: i benefici
Che si sia mangiato molto o si sia stati più leggeri, in ogni caso dormire dopo pranzo è consigliato in particolare per ridurre il possibile insorgere di varie patologie.
Tra queste l’Alzheimer in quanto la pennichella post pranzo ha benefici positivi sulla memoria, rafforzando le connessioni neurali, e in generale sulle funzioni celebrali. Questo in particolare se il riposino dura sotto i 30 minuti, tempo ideale per rigenerarsi.
Inoltre aiuta l’apprendimento e porta a ridurre i livelli di stress permettendo di staccare la spina delle faccende quotidiane: questo ha come effetto l’aumento del buon umore, fondamentale per affrontare l’esistenza con una marcia in più anche nei momenti di avversità.
Altra buona prassi è quella di dedicarsi al riposo almeno quattro volte alla settimana. Se si esagera e si dorme troppo dopo pranzo si può avere un effetto contrario incorrendo al rischio di problematiche cardiovascolari.