Quali sono i tempi d’attesa per fare il bagno? La vecchia raccomandazione, tramandata per generazioni, di aspettare almeno tre ore è vera?
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Fin da quando eravamo bambini le nostre mamme facevano il diavolo a quattro in vacanza quando dopo aver mangiato volevamo tuffarci in acqua.
La paura di una congestione ci costringeva a restare sotto l’ombrellone per almeno tre ore che attendevamo con un’ansia paragonabile al rintocco del nuovo anno.
In realtà però praticamente nessuno ci ha masi spiegato perché fare il bagno dopo mangiato abbia la possibilità di farci del male e soprattutto qual è il meccanismo che può portare danni alla salute.
Finora ci siamo semplicemente affidati alla saggezza quasi infallibile delle mamme ma fortunatamente oggi gli esperti vengono in nostro soccorso per dissolvere qualche dubbio.
Quindi pur non potendo lanciare definitivamente una campagna a favore del tuffo libero è doveroso fare alcune precisazioni capaci quanto meno di spiegare meglio le cose.
La verità sui tempi d’attesa per il bagno dopo aver mangiato
Gli esperti hanno finalmente chiarito perché da decenni le nostre mamme hanno sempre insistito affinché non facessimo il bagno in mare dopo aver mangiato.
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Occorre partire innanzitutto dagli studi realizzati dal CDC (Center for disease control), un importante organismo di controllo della sanità negli Stati Uniti d’America.
Tale ente infatti non ha mai inserito fra i fattori di rischio per la salute quando si ha intenzione di tuffarsi in mare l’aver mangiato da meno di tre ore.
Questo perché non è l’assunzione di per sé di alimenti a provocare potenzialmente danni quanto piuttosto il fenomeno della idrocuzione.
Quando siamo nella fase digestiva il nostro sangue è, diciamo così, concentrato nell’area del nostro stomaco per aumentarne il calore.
Tuffarsi immediatamente in acqua fredda quando siamo accaldati porta il nostro organismo a dover trovare un equilibrio fra le due temperature.
Per fare ciò il sangue quindi si sposta verso l’esterno e creando così potenzialmente dei danni per la nostra salute come la cosiddetta sincope da idrocuzione.
Chi ne viene colpito infatti nei casi più estremi può provocare il vomito e svenimenti che poi sono sintomi che se si verificano in acqua, possono portare all’annegamento.
Come sempre quindi a venirci incontro per risolvere i nostri dubbi sui tempi d’attesa riguardo il bagno è ancora una volta il buon senso.
Specialmente quando si è accaldati è consigliabile evitare di tuffarsi troppo presto nelle acque fredde del mare, meglio mettere in atto pochi e semplici precauzioni.
La più comune è quella di immergersi con prudenza un po’ per volta abituando lentamente il corpo, ad affrontare l’impatto con temperature più basse.
In linea generale non è necessario attendere le famose tre ore prima di tuffarsi, l’importante è però evitare di consumare in spiaggia cibi troppo elaborati e pesanti.
Mangiare infatti qualcosa di leggero riduce drasticamente i tempi della digestione e di conseguenza anche quelli in cui è bene fare attenzione.