Una recente ricerca ha evidenziato come il contenuto del tè verde riesca a bloccare o rimandare il più possibile l’Alzheimer. Ecco gli esiti di tale studio.
Il morbo di Alzheimer è la forma di demenza degenerativa più conosciuta che può far spuntare i suoi sintomi nel periodo presenile (intorno ai 65 anni).
Il sintomo più frequente e ricorrente è quello di dimenticare eventi o accadimenti molto recenti. Ma non vi è solo questo: si può manifestare infatti anche disorientamento, depressione, continui sbalzi di umore, problemi comportamentali e incapacità di prendersi cura di sé.
Un recente studio però ha evidenziato che l’assunzione del tè verde bloccherebbe tale patologia: andiamo a scoprire dunque gli esiti di tale studio.
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Gli scienziati dell’Ucla (Università della California a Los Angeles) hanno usato una molecola reperibile nel tè verde per rompere i grovigli di proteine nel cervello che possono causare Alzheimer.
La molecola del tè verde, EGCG, è nota per rompere le fibre tau, ossia i lunghi filamenti multistrato che formano grovigli che attaccano i neuroni, facendoli morire.
La scoperta in questione è a dir poco straordinaria: essa infatti apre la strada alla creazione di nuovi medicinali in grado di sconfiggere non solo l’Alzheimer ma anche il Parkinson e tutte quelle malattie neuro degenerative.
Il problema principale prima di tale ricerca era che l’ECGC funzionava bene solamente in acqua e non penetrava facilmente nelle cellule del cervello.
Inoltre appena questa sostanza entrava nel corpo attraverso il flusso sanguigno si legava ad altre proteine perdendo ingentemente la sua efficacia.
I ricercatori dell’Ucla però hanno avuto la geniale intuizione di ibernare l’ECGC in modo che dopo appena 3 ore di tempo tutti i grovigli proteici che causano l’Alzheimer fossero stati debellati.