Il tartufo è uno degli alimenti più prestigiosi e rinomati della cucina italiana tanto che il suo prezzo raggiunge valori esorbitanti: il tartufo bianco quest’anno tocca il massimo storico di 6.000 euro al kg al borsino del tartufi di Alba. Non solo insaporisce i piatti in maniera speciale, ma apporta diversi benefici alla salute.
Il tartufo possiede elevatissimi valori nutrizionali. Questi ultimi sono utili specialmente a chi ha deciso di eliminare la carne dalla propria dieta alimentare, come ad esempio i vegetariani. Il tartufo è una fonte ottimale di proteine: infatti la percentuale contenuta può arrivare fino al 30% per ogni porzione.
Inoltre il tartufo favorisce l’eliminazione delle scorie prodotte dall’organismo e di aiutare il lavoro di organi filtranti, come fegato e reni. Il fegato beneficia della componente proteica che favorisce la produzione dell’urea. I reni riescono a ripulire il sangue più facilmente sempre grazie allo stimolo della produzione di urea e ad alleviare la ritenzione idrica. In questo sono utili anche per chi ha la cellulite e un’insufficienza nel funzionamento localizzato del sistema linfatico.
Il tartufo ricco di sostanze antiossidanti, per cui il loro consumo aiuta a contrastare l’azione dei radicali liberi, prevenendo malattie anche gravi come i tumori. E’ un ottimo alimento per chi ha necessità di abbassare i livelli di colesterolemia o per chi vuole seguire una dieta povera di grassi. Mangiato in estate il tartufo facilita l’abbronzatura ed evita la comparsa di macchie inestetiche.
La siccità del 2017 ha fatto balzare alle stelle il prezzo del tartufo, in quanto necessita di terreni freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione. In Italia si contano circa 200.000 raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti, per un business stimato attorno al mezzo miliardo di euro, tra fresco e trasformato.
Rappresenta una buona risorsa economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta una importante integrazione di reddito per le comunità locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici come dimostrano le numerose occasioni di festeggiamento organizzate in suo onore. “I tartufi sono noti per il loro forte potere afrodisiaco e in cucina il bianco – conclude la Coldiretti – va rigorosamente gustato a crudo su noti cibi come la fonduta, i tajarin al burro e i risotti”.