Taralli, un’eccellenza del territorio conosciuta nel mondo e simbolo di italianità che presto subirà una trasformazione: la modifica della ricetta tradizionale pugliese
Rientrano tra i prodotti gastronomici italiani più tipici, tanto da diventare un vero e proprio simbolo della cultura italiana nel mondo. I taralli vantano una lunghissima storia, originaria principalmente nel sud Italia, con una ricetta tradizionale antica che si ripropone in base alle regioni di riferimento. La Puglia è senza dubbio quella dove si concentra principalmente la produzione con una variante unica ed inimitabile, eccellenza del territorio riconosciuta.
Un prodotto da forno povero, a base di ingredienti semplici e accessibili, quali la farina, l’olio di oliva, il sale e il vino bianco, ricetta di cui si tramanda l’origine con una leggenda. Datata 1400, la storia narra dell’idea da parte di una madre di creare con gli elementi in possesso un alimento da offrire ai propri figli per sfamarli, intuizione da cui sarebbe nata la preziosa idea dei taralli pugliesi, prodotto gastronomico di pregio.
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Ed è proprio per il valore antico dei taralli, i quali presentano una storia importante e il tramandamento di tradizioni e ricette ad essi correlati, che risulta particolarmente discussa la notizia riguardo la loro prossima trasformazione. Sarebbe infatti in programma l’ipotesi di modificare la ricetta antica dei taralli pugliesi, eventualità che si fa motivo di scontro
Eccellenza gastronomica italiana famosa nel mondo, i taralli pugliesi sono una ricchezza territoriale preziosa e ambita, dalla storia antica e dal valore culinario fondamentale. La leggenda narra che le origini dei taralli pugliesi sono da datare nel 1400 su intuizione di una madre, che per sfamare i propri figli, avrebbe pensato di unire alcuni semplici ingredienti. Farina, olio di oliva, vino bianco e sale sono infatti gli unici elementi che insieme creano l’esplosione di gusto perfetta dei famosi taralli pugliesi, perfetti in ogni momento della giornata come snack, simbolo di convivialità e buina tavola.
Proprio per l’importante valore che contraddistingue la storia dei taralli, l’ultima notizia che riguarda proprio la ricetta tradizionale del prodotto gastronomico pugliese risulta molto divisivo. Sono sempre di più i produttori che apportano una rilevante modifica alla preparazione, eliminando il vino bianco dagli ingredienti, ormai sempre più costoso.
L’obiettivo di questa scelta da una parte è ridurre l’iva e dall’altra contenere la presenza di solfiti all’interno dei taralli. La reazione a questo fenomeno è forte e decisa, come dimostra la posizione di Nunzio Margiotta, considerato il padre del tarallo pugliese. La tradizione, secondo l’importante punto di riferimento del prodotto gastronomico, andrebbe conservata e valorizzata e non modificata in virtù del risparmio.