È un alimento che negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più: il surimi di granchio si può trovare veramente in qualunque ristorante di pesce. Ma è così salutare? Andiamo a vedere tutto ciò che c’è da sapere riguardo questa pietanza.
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Ormai l’esplosione e l’espansione del surimi di granchio possiamo affermare con certezza che è avvenuta: lo possiamo trovare non solo nei classici ristoranti cinesi\giapponesi all you can eat ma anche nei classici ristoranti di pesce italiani.
Innanzitutto per surimi si intende un termine che deriva direttamente dal giapponese e sta a significare “pesce tritato“. Il suo procedimento di preparazione mette le radici svariati secoli fa: era una metodologia per conservare il pesce che tutt’oggi viene utilizzata.
I surimi di granchio possono essere ingeriti così come sono, oppure accompagnandoli con una foglia d’insalata o magari anche con una salsa alla maionese. Ma sapete cosa contengono veramente al loro interno?
Eccoci arrivati allo scopo dell’articolo: i surimi di granchio sono veramente così salutari come si può pensare? Andiamo a scoprirlo insieme.
Surimi di granchio, tutto ciò che c’è da sapere
Lo studio per verificare la validità e la qualità del prodotto, è stato reso noto dal Centro Studi per la Sicurezza alimentare del Lazio.
I ricercatori hanno dunque ispezionato numerosissimi campioni di questo alimento prima di scoprire alcune cose scioccanti.
Gli studiosi hanno trovato all’interno di questa pietanza sostanze varie addizionate nella fattispecie additivi. Inoltre lo stesso sapore che dovrebbe ricondurre al crostaceo è pura illusione: tutto ciò è dovuto da aromi artificiali.
Inoltre per migliorare la conservazione del prodotto, prima del congelamento vengono aggiunti sale, zuccheri e polifosfati, accusati di essere dannosi per le ossa, se assunti in grande quantità.
Surimi di granchio, le vere quantità del prodotto
Quando acquistate l’alimento preso in considerazione pensate di comprare un prodotto sano e derivante direttamente dal mare. I numeri invece hanno rilevato tutt’altro.
Nel prodotto finito vi è una quantità di pesce bassissima (all’incirca tra il 30 ed il 40% del totale) costituita per la gran parte de avanzi alimentari industriali.
Al contempo il restano 60\70% è costituito interamente da additivi o addensanti.
Infine vi è da fare una considerazione tra il fattore economico e quelle benefico per il nostro corpo: il prodotto in questione viene a costare all’incirca tra i 13 ed i 15 euro al kilogrammo.
A quello stesso prezzo potremo facilmente reperire del pesce fresco, super salutare per l’intero organismo e privo di queste sostanze nocive. Scegliere bene fa bene al corpo.