Si ritorna a parlare di emergenza al supermercato e scorta necessaria da fare per un bene. L’allarme arriva da parte delle associazioni di categoria.
Fare scorta al supermercato di questo o di quel bene è un qualcosa con cui in diversi tra noi hanno preso dimestichezza. In principio fu per via della pandemia, con specialmente nei giorni antecedenti al lockdown della primavera del 2020 che portò la gente a cadere in preda ad una isteria di massa.
Poi è stato per via della crisi produttiva ed energetica, che ha fatto si che per tutto il 2022 e certamente anche per l’intero 2023 l’Italia e l’Europa hanno convissuto e dovranno continuare a convivere con una pesantissima inflazione. Cosa che ha portato ad una diminuzione del potere di acquisto ed anche ad un contemporaneo aumento del prezzo sia dei beni di prima necessità che di quelli non indispensabili.
La scorta al supermercato ha riguardato in particolare alcuni articoli alimentari o di uso primario in casa. Proprio perché, per la crisi degli apparati produttivi, per la carenza di materie prime ed anche per il caro prezzi che ha riguardato i carburanti, suddetti beni avevano iniziato a scarseggiare. Ed anche il conflitto armato in Europa Centrale ha contribuito a tutto ciò.
Ora si teme che possa scattare un nuovo allarme che potrebbe convincere più di qualcuno a fare scorta al supermercato durante la spesa in merito ad un preciso bene. E senza il quale non potremmo veramente stare. È un qualcosa di importante almeno quanto il cibo quotidiano.
Si tratta della carta igienica. Si registra infatti un calo importante nelle importazioni dall’estero della cellulosa ricavata dalla betulla. Questo materiale e tutto quello che dalla betulla si può ricavare – in primis il legno – è soggetto ad oggi ad un aumento dei dazi doganali e dei prezzi, cosa che succede puntualmente quando la domanda supera l’offerta.
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In questo caso il prezzo medio della materia prima necessaria per fabbricare la carta igienica è aumentato del 50% rispetto alla fine del 2021. A questo mettiamoci anche gli aumenti di luce e gas, con i consumi industriali in sede di fabbricazione che comportano ora degli esborsi esagerati.
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Cosa che potrebbe incidere per l’appunto sulla produzione finale e, di conseguenza, anche sul numero effettivo di pezzi disponibili in commercio.
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A dipingere un quadro estremamente critico di quella che è la situazione attuale è Assocarta, la quale ha resto noto anche quelle che sono le difficoltà a garantire una occupazione stabile a molti lavoratori del comparto, dato lo scenario attuale di assoluta incertezza.