Durante l’estate la maggioranza degli italiani preferisce il cibo da strada, per una questione di praticità. Ma cosa si mangia nel Bel Paese?
Secondo una Indagine Coldiretti/Ixè, coloro che mangiano cibo di strada preferiscono in gran maggioranza (74%) alimenti della tradizione locale che va dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini, mentre il 16% sceglie quello internazionale come gli hot dog e solo il 10% i cibi etnici come il kebab, in netto calo rispetto al passato.
Il fenomeno del cibo di strada è un fenomeno millenario che risale ai tempi degli antichi Romani, quando gran parte della popolazione era spesso solita gustare i pasti in piedi e velocemente in locali aperti in prossimità della strada. Oggi lo street food comprende gli arancini siciliani, la piadina romagnola, le olive ascolane, i filetti di baccalà romano, gli arrosticini abruzzesi, la polenta fritta veneta, le focacce liguri, il pesce fritto nelle diverse località marittime e gli immancabili panini ripieni con le tipiche farciture locali che vanno dai salumi ai formaggi senza dimenticare la porchetta laziale.
I cibi della tradizione locale rischiano però di diventare più rari. “Dal kebab al sushi, dalla frutta esotica a quella fuori stagione, ma anche le caldarroste congelate durante tutto l’anno si trovano ovunque mentre – precisa la Coldiretti – per il baccalà fritto da passeggio a Roma, l’intruglio della Versilia o il panino e milza a Palermo i turisti sono costretti a cercare su internet o nelle guide”.
Acquistano cibi di strada made in Italy 74%
Acquistano kebab e cibi etnici 10%
Acquistano hot dog e cibi internazionali 16%