Lo spumante made in Italy è sempre più apprezzato e venduto fuori dai nostri confini e nel 2018 segna un record storico con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Le condizioni climatiche spingono molti ad accelerare le operazioni di raccolta in quei vigneti in cui le uve hanno raggiunto caratteristiche ottimali prima del ritorno del maltempo.
I maggiori mercati di sbocco per lo spumante italiano sono gli Stati Uniti, seguiti dalla Gran Bretagna e a distanza dalla Germania. “Ma significativa – continua la Coldiretti – è la crescita del 20% delle vendite in Francia, patria dello champagne. Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo oltre al Prosecco ci sono tra gli altri l’Asti e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese”.
Quest’anno la vendemmia si prevede di ottima qualità e quantità, con una crescita fino al 20% rispetto allo scorso anno che pone l’Italia al primo posto nel mondo come paese produttore di bollicine con un quantitativo che sfiora 700 milioni di bottiglie, di cui circa due su tre di Prosecco. “Nonostante ciò – continua la Coldiretti – risulta ancora troppo elevato il differenziale di prezzo medio per bottiglia rispetto alle bollicine transalpine che spuntano quotazioni medie molto superiori”.
Con il successo dello spumante italiano purtroppo aumentano le imitazioni in tutti i continenti, a partire dalla stessa Europa, dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi, senza parlare delle imitazioni presenti dalla Russia al Sud America che rischiano di essere legittimate dai negoziati in corso con i Paesi del Mercosur.