Il pesce non cotto può apportare molti benefici al nostro organismo, ma allo stesso tempo c’è il rischio di incorrere in rischi pericolosi come la parassitosi, la tossinfezione determinata dall’Escherichia Coli, l’epatite virale e l’infezione alimentare da salmonella, ecc. Per poter mangiare pesce crudo senza particolari pensieri il prodotto dovrebbe essere congelato a -18°C in freezer per almeno 4 giorni (96 ore), anche se i ristoranti e altri negozi specializzati sono muniti di macchinari in grado di accorciare notevolmente i tempi di attesa.
Anche quando sappiamo con certezza che il pesce è stato appena pescato dovremmo sempre assicurarci che abbia raggiunto una bassa temperatura, l’unico modo per evitare di incorrere in problematiche salutari e impedire la proliferazione di batteri e parassiti. Nel congelatore di casa si richiede una permanenza di almeno 96 ore in modo che il freddo possa raggiungere ogni minima parte del prodotto. A tal fine è consigliabile dividere il pesce in parti piccole e congelarle separatamente.
Se invece compriamo il pesce fresco in pescheria o al supermercato non bisognerebbe mangiarlo crudo, in quanto non possiamo essere certi che sia stato abbattuto a temperature basse. Quando lo acquistiamo dobbiamo assicurarci che abbia l’intestazione che ne indica l’abbattimento di temperatura. Inoltre ricordate che il pesce eviscerato è più sicuro di quello venduto con le viscere se si desidera consumarlo senza cottura. E’ importante privilegiare i prodotti di stagione e quelli che provengono da mari vicini, perché si rifanno a filiere più corte e quindi più facilmente controllabili.
Mangiare pesce crudo può apportare grandi benefici al nostro corpo dato che contiene un’alta percentuale di proteine ad alto valore biologico, oligoelementi, tra i quali vanno ricordati soprattutto il ferro, il fosforo e lo iodio, che in buona parte vengono persi durante la cottura. Il pesce crudo mantiene inalterato tutto il preziosissimo Omega-3 e conserva meglio le sue qualità nutritive, indispensabili per proteggere la salute del cuore e del cervello.
Ma ai benefici fanno da contrappeso i rischi: uno dei fenomeni più comuni è quello di incorrere nella parassitosi, infezioni e intossicazioni, specie nel consumo di molluschi che, alimentandosi filtrando l’acqua, possono trattenere alcuni microrganismi patogeni (eliminabili solo con la cottura). Nei casi più gravi il pesce crudo causa tossinfezione determinata dall’Escherichia Coli, l’epatite virale e l’infezione alimentare da salmonella.