C’è chi lo getta immediatamente nel cestino oppure chi lo ingurgita ugualmente: si può mangiare il cibo caduto a terra? Quali sono i rischi? In quanti secondi i batteri attaccano l’alimento? Andiamo a rispondere a tutte queste domande.
“Il cibo non si spreca mai” ci rimproveravano le nostre mamme. Giusto, per carità, soprattutto per due fattori: in primis perché secondo gli ultimi report di Ansa sono 260 milioni le persone che soffrono di fame al mondo e i numeri sono in costante crescita. In secondo luogo poiché i rifiuti alimentari impattano in modo consistente sull’inquinamento mondiale. Bisogna infatti sapere che quando essi bruciano all’interno delle discariche rilasciano nell’aria metano e gas nocivi.
C’è un unico motivo per cui si dovrebbe “sprecare” il cibo, ovvero quando cade a terra. Quando questo succede vi sono due filoni di persone che agiscono in modo diametralmente opposto: una prima fazione lo getta immediatamente nell’umido mentre la seconda lo raccoglie velocemente e lo mangia oppure continua a cucinarlo.
Si può mangiare il cibo caduto a terra?
Si può pulire casa anche tre o quattro volte al giorno ma il nostro pavimento rimarrà lastricato di batteri. Secondo uno studio pubblicato nel Settembre 2015 sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, gli agenti patogeni presenti nelle nostre case possono superare in numero quelli presenti negli ambienti esterni. Proprio per questo motivo, il cibo che viene a contatto con essi potrebbe risultare deleterio per il nostro corpo causando fastidi gastrointestinali o altri disturbi salutari. Se in casa si possiedono animali domestici poi, il rischio aumenta a dismisura.
Ovviamente non si ha la certezza che mangiando un alimento caduto sul pavimento ci si possa ammalare. Allo stesso tempo però non si può nemmeno nasconderci dietro la scusa dei precedenti: “Qualche volta ho mangiato cibo caduto in terra e non mi ha fatto nulla, quindi posso farlo sempre!“. I batteri presenti sulla pavimentazione domestica non sono sempre di numero o di tipo uguale. Perciò risulta sempre una pessima idea. Questo discorso vale per tutti ma a maggior ragione per anziani, bambini sotto i 6 anni, donne incinta e soggetti immunodepressi: questi individui infatti presentano un sistema immunitario più debole rispetto ad un classico adulto e dunque possono essere maggiormente soggetti a malanni vari.
Quanto tempo ci mettono i batteri a contaminare gli alimenti?
Ci dispiace smentire coloro che l’hanno sempre seguita ma la famosa regola dei 5 secondi non attecchisce. I batteri infatti si trasferiscono sul cibo all’istante, in meno di un secondo. Nessuno dunque potrà mai evitare la contaminazione una volta che l’alimento ha raggiunto il suolo. Specifichiamo infine che più il prodotto alimentare rimane sul pavimento, più la situazione peggiora.