Per problemi di gonfiore di pancia o cattiva digestione, esiste un rimedio naturale formidabile: il finocchietto selvatico. Andiamo a scoprire come usarlo in cucina per migliorare il benessere del proprio corpo.
Molte persone in Italia accusano problemi di gonfiore di pancia o problematiche relative alla cattiva digestione. Per evitare di correre ai ripari attraverso farmaci, si può prima tentare con un rimedio naturale.
Madre Natura infatti, ci consente di approvvigionarci di soluzioni naturali come il finocchietto selvatico. Si tratta di una pianta coltivata principalmente nella zona del Mediterraneo ma che sopporta climi anche più pesanti fino ad arrivare in montagna.
Le sue origini fondano le radici in Europa ma ad oggi viene coltivato in considerevole misura anche in India, Giappone, America o Russia.
Andiamo dunque ad analizzare meglio il vegetale per capire le proprietà nutrizionali, le sue caratteristiche, i benefici che apporta all’organismo e i metodi per implementarlo in cucina.
Per quanto riguarda la sua composizione, l’intera pianta è molto ricca di acqua (e quindi perfetta per chi necessita un’adeguata idratazione) e numerosi olii essenziali quali anetolo, estragolo, canfene, limonene.
Inoltre risulta un vegetale molto poco calorico: per ogni 100 grammi infatti rilevano circa 30 calorie.
Inoltre la pianta in questione contiene la presenza di alcune Vitamine del gruppo B, altre Vitamine del gruppo C, fosforo, zinco, magnesio e potassio.
Infine il finocchietto selvatico è considerato un vegetale a forte impatto afrodisiaco e grazie alla presenza di fitoestrogeni, è fortemente consigliato alle donne durante il ciclo mestruale per compensare gli squilibri ormonali.
I benefici che il finocchietto selvatico conferisce all’organismo sono molteplici: partiamo dunque con l’evidenziare l’aumento del flusso del latte nelle ghiandole mammarie per le donne.
Inoltre come già detto in precedenza aiuta in maniera considerevole la pancia in diversi aspetti: contrasta l’aerofagia, il meteorismo e il gonfiore addominale.
In aggiunta combatte irregolarità intestinali come diarrea, stipsi o la sindrome del colon irritabile, il mal di stomaco e i dolori epigastrici.
Si tratta inoltre di un ottimo digestivo in quanto favorisce perfettamente questo processo dell’organismo. Un altro beneficio che produce è sicuramente quello di alleviare i sintomi del raffreddore o dei malanni stagionali.
Infine attutisce i dolori e i sintomi della menopausa e combattendo i radicali liberi permette un effetto antinvecchiamento sulla pelle ma in generale su tutto il fisico.
Il primo metodo è quello di estrarre un olio essenziale dalla pianta. Gli esperti di settore lo consigliano fortemente dato che non produce effetti collaterali (se assunto in dosi eccessive porta al massimo a un sentore di narcolessia).
Però viene sconsigliato a donne in gravidanza, bambini e per persone affette da epilessia. Inoltre se l’olio viene applicato sulla pelle, può fornire un rassodamento del seno.
Il secondo modo è quello di implementare l’uso del finocchietto selvatico nel nostro corpo attraverso la preparazione di una tisana a base di questa pianta.
La tisana al finocchietto selvatico è utilissima infatti per i problemi di pancia e di digestione di cui abbiamo ampiamento discusso nella parte precedente dell’articolo.
L’ultimo modo è quello di introdurlo all’interno di ricette gustose come l‘arista di maiale insaporita al finocchietto selvatico.
Un’altra di esse è sicuramente quella pugliese delle olive in salamoia con peperoncino e finocchietto selvatico. Dunque esistono numerosi modi per aggiungere questo vegetale all’interno della nostra vita: facile, veloce e super salutare.