I risultati delle operazioni delle autorità sono clamorose. Dai carabinieri NAS sequestri, blocchi e multe sono arrivare in quantità enormi e preoccupanti.
I carabinieri NAS hanno compiuto svariati controlli su tutto il territorio nazionale, a margine di Capodanno ed in generale nel corso delle festività natalizie. Si tratta di un periodo particolare, probabilmente è il più delicato dell’anno visto che la spesa in ambito alimentare aumenta ed è destinata a delle specifiche categorie di cibo.
E per giunta in un arco di tempo che si protrae per giorni. Le attenzioni dei carabinieri NAS si sono concentrate su molti esercizi commerciali di vario tipo. Emerge come i controlli abbiano coinvolto poco meno di novecento aziende produttrici e commerciali, sia nell’ambito dell’industria dolciaria che ittica.
La cosa non ha mancato di mostrare delle situazioni controverse. Infatti i carabinieri NAS, da Nord a Sud, hanno provveduto a sequestrare tonnellate di merce ritenute non a norma. E che violavano in diversi modi quelle che sono le norme attualmente vigenti in fatto di sicurezza alimentare.
Carabinieri NAS, sequestri e segnalazioni a pioggia: situazione critica
I sequestri di merce alimentare riferiscono di 1775 unità alle quali è stata vietata la messa in vendita, tra pandori e panettoni. E questo sia per quanto riguarda prodotti di fattura industriale che artigianale. Contestualmente sono venute fuori pure svariate irregolarità presso 229 strutture. In pratica il 26% di tutte quelle che hanno ricevuto la visita dei miliari del Nucleo Anti Sofisticazioni.
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Vuol dire che poco più di una struttura su quattro ha mostrato delle irregolarità e delle violazioni. Con le forze dell’ordine incaricate che hanno comminato all’incirca 550 violazioni, sia di carattere amministrativo che penale. Cosa che ha portato ad un ammontare in generale di oltre 365mila euro di multe.
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Le violazioni più diffuse hanno riguardato l’assenza di informazioni riguardo a tracciabilità ed etichettatura; l’avere spacciato prodotti industriali per artigianali, dopo apposito riconfezionamento fraudolento; carenze di tipo igienico e sanitario negli ambienti di stoccaggio degli alimenti o nei macchinari e negli ambienti di produzione, oltre che di ingredienti e materie prime impiegate.
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Riguardo al discorso sulla produzione di alimenti ittici, le irregolarità sono salite addirittura al 40% dei controlli totali compiuti. E qui sequestri ed anche chiusure hanno colpito non solo le aziende produttrici ma anche quelle della distribuzione sia all’ingrosso che al dettaglio, oltre che di ristoranti. Con il sequestro di 2,3 tonnellate di pesce.