Vi ricordate Verando Zappi? Il concorrente di Masterchef 8 che arrivò nella top ten di quell’edizione e passato alla “storia” per il suo “Ehi coniglio, hai fegato?”. L’abbiamo intervistato.
Con Verando abbiamo parlato della sua esperienza a Masterchef, di come sia diverso vivere in prima persona il programma da come poi ce lo mostrano in televisione. Tra segreti, dietroscena, aneddoti e curiosità, il concorrente di Viterbo (che entrò nella top ten dell’ottava edizione) ci porta dietro le quinte del cooking show più famoso, e seguito, d’Italia.
Come è realmente Masterchef, parola al concorrente
Si inizia, ovviamente, dalle selezioni. Un iter molto lungo quello dei provini, le cui fasi iniziali anticipano di circa 6 mesi la prima vera prova davanti ai giudici negli studi del programma, quella che vale l’ottenimento del tanto sognato grembiule bianco. “Ho iniziato con le selezioni molti mesi prima rispetto al provino davanti agli chef” dice Verando, “il primo test a Roma, dove gli aspiranti concorrenti devono portare il cibo da casa già preparato che viene riscaldato e impiattato davanti a una commissione”. Dopo di che Verando ha atteso altri due mesi prima della seconda prova, stavolta a Milano e ancora davanti a una commissione selezionata dalla produzione Endemol. “Fatta quella prova, che non pensavo di aver superato in quanto avevo fatto un semplice uovo in camicia, mi hanno chiamato dopo altri due mesi, stavolta per sostenere il provino davanti agli chef giudici del programma, quella del mio Ehi Coniglio, hai fegato?!” Prova che all’aspirante chef di Viterbo è valsa l’accesso alle cucine del programma.
Una volta dentro quali sono le differenze con quello che vediamo in tv? “Praticamente tutto è dettato dai tempi televisivi, quindi il montaggio mette in mostra solamente le parti più importanti, spettacolari, che fanno show. Molti dettagli non vengono resi“. Anche le rivalità, o i litigi, in realtà sono ben poca cosa rispetto a quello che vediamo su Sky: “Tutto è ingigantito dal montaggio, si creano certamente delle simpatie ma difficilmente un litigio è come lo si vede in tv. Il più delle volte si tratta di semplici scambi di battute.Tutto comunque è vero, reale, non ci sono parti da recitare.”
Un retroscena poi sulle prove: “Prima delle Mistery Box pensavamo che qualcuno ci desse qualche dritta, invece entriamo nelle cucine completamente ignari di tutto. Quindi da quel punto di vista è tutto reale, come si vede in tv. Al termine delle prove però noi concorrenti usciamo dalla cucina, lasciando i giudici assaggiare i nostri piatti in santa pace. Quello che si vede in tv, di fatto, è un giudizio “a freddo”, in quanto gli chef hanno già le idee chiare su tutto”. In sostanza quando vediamo Barbieri, Cannavacciuolo e compagni effettuare l’assaggio (con il piatto ormai freddo), tutto è già stato deciso.
Ora Verando si occupa di marketing e comunicazione in ambito enogastrnomico, organizzando eventi di settore e facendo consulenza. “Fare Masterchef e superare tutte quelle prove mi ha caricato di autostima” dice, “ne sono uscito migliore e più consapevole. Poi il fatto di aver partecipato al programma è sicuramente un ottimo biglietto da visita in campo lavorativo“.