Se non sono celiaco posso seguire una dieta senza glutine? Scopriamo se fa male o bene

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Se non sono celiaco, è opportuno che io segua una dieta senza glutine? Scopriamo insieme se fa male o bene al nostro corpo

Chi è affetto da celiachia sa perfettamente di cosa sto parlando. Per persone intolleranti o allergiche al glutine, anche una sola briciola può arrivare a scatenare conseguenze inimmaginabili nel corpo.

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Se non sono celiaco posso eliminare il glutine? (Checucino.it)

D’altro canto, la celiachia non è altro che una reazione autoimmune che si scatena nel momento in cui il soggetto ingerisce alimenti contenenti glutine. Quest’ultimo va a intaccare la mucosa intestinale, compromettendo l’assorbimento di nutrienti e scatenando conseguenze spiacevoli come crampi, dolori addominali e altri disturbi.

La questione su cui vorremmo soffermarci oggi, tuttavia, è un’altra. È consigliabile seguire una dieta senza glutine anche se non si è intolleranti al glutine, oppure sarebbe meglio evitare? A riguardo, le spiegazioni fornite dagli studiosi non lasciano la benché minima ombra di dubbio.

Mangi senza glutine anche se non sei celiaco? Le conseguenze

Il mercato dei prodotti senza glutine si sta a tal punto evolvendo che anche le persone ‘comuni’ – coloro che, per farla breve, non sono affette da celiachia – hanno iniziato a testare alimenti per celiaci, talvolta preferendoli a quelli ‘normali’. La domanda che viene spontaneo porsi, di fronte al fenomeno, è la seguente: è consigliabile tutto ciò, oppure si tratta di un enorme sbaglio?

In realtà, come tengono a sottolineare gli studiosi, eliminare il glutine è tutt’altro che consigliabile, se non è una condizione genetica – quale, appunto, l’intolleranza – a richiederlo. Non esistono prove scientifiche, difatti, che evidenziano che il glutine arrechi danni anche a soggetti non celiaci.

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Cibo contenente glutine (Checucino.it)

All’opposto, gli esperti di medicina mettono in guardia dalla tendenza ad eliminare il glutine anche quando non se ne ha la necessità. Le conseguenze alle quali andrebbe incontro il nostro corpo, rimarcano, possono essere davvero dannose.

Cosa succede se elimino il glutine, anche se non sono celiaco

Eliminare gli alimenti che contengono glutine, sentenziano gli studiosi, è quanto di più sbagliato si possa fare. I cereali che lo contengono, difatti, sono un’importante fonte di fibre, vitamine del gruppo B e minerali.

Ridurre il glutine o eliminarlo completamente, dunque, porterebbe a carenze nutrizionali che non sono affatto positive per l’organismo. In aggiunta, tagliare drasticamente i cereali potrebbe scatenare un effetto ‘compensazione‘ che potrebbe condurci a consumare più alimenti ultra-processati privi di glutine, ma spesso pieni zeppi di zuccheri e grassi.

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Le conseguenze dell’eliminazione del glutine (Checucino.it)

Privare il corpo di una sostanza che quest’ultimo riesce a tollerare benissimo, come avrai capito, non può essere considerata una soluzione. A meno che tu non rientri in quella casistica di persone affette da sensibilità al glutine non celiaca (Ncgs).

Sensibilità al glutine non celiaca: in cosa consiste?

La sensibilità al glutine non celiaca consiste in sintomi gastrointestinali e sistemici in tutto e per tutto simili alla celiachia, e che, però, si manifestano in persone non celiache. Una condizione ancora oggetto di studi, in quanto non sono stati individuati biomarcatori specifici che consentono di diagnosticarla. In presenza di simili sintomi, ovviamente, una riduzione di alimenti contenenti il glutine è perfettamente giustificata.

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