Bere una tazza di cacao una volta al giorno potrebbe aiutare le persone affette da sclerosi multipla a combattere la stanchezza.
I pazienti che hanno bevuto una bevanda al cacao ricca di flavonoidi ogni giorno per sei settimane hanno riportato meno fatica e dolore, hanno scoperto gli scienziati della Oxford Brookes University. I ricercatori credono che questo sia dovuto al fatto che i flavonoidi nel cacao hanno proprietà anti-infiammatorie.
La sclerosi multipla è la condizione neurologica disabilitante più comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. La condizione, che colpisce il doppio delle donne rispetto agli uomini, causa affaticamento in nove pazienti su dieci, insieme a dolore e alla fine alla perdita di mobilità e problemi alla vista.
Il nuovo studio, pubblicato sul BMJ Journal of Neurology Neurosurgery and Psychiatry, ha diviso 40 persone affette da sclerosi multipla in due gruppi. Ai primi fu detto di bere una tazza di cacao in polvere ad alto contenuto di flavonoidi mescolato con latte di riso riscaldato ogni giorno per sei settimane, o una versione a basso contenuto di flavonoidi per la stessa durata. Ai partecipanti è stato detto di aspettare 30 minuti prima di assumere qualsiasi farmaco prescritto o di mangiare o bere qualsiasi altra cosa,
Dopo sei settimane, in 11 di coloro che bevevano il cacao ad alto contenuto di flavonoidi c’è stato un piccolo miglioramento della stanchezza rispetto a otto di coloro che bevevano la versione a basso contenuto di flavonoidi. Coloro che bevevano il cacao ricco di flavonoidi potevano anche camminare più a lungo di quelli dell’altro gruppo durante un test camminata di sei minuti.
Anche i livelli di dolore sembravano inferiori in quelli della bevanda ad alto contenuto di flavonoidi. La dott.ssa Shelly Coe, docente senior in nutrizione presso la Oxford Brookes University, che ha guidato lo studio, ha dichiarato: “La SM è imprevedibile e diversa per tutti, quindi ora dobbiamo sapere esattamente quanto sia efficace la cioccolata calda ricca di flavonoidi e se possa essere davvero utile a tutte le persone prima che sia raccomandato. Questo lavoro è ancora nelle sue fasi iniziali, ma con più dati speriamo vivamente di trovare un approccio dietetico che possa aiutare le persone con SM a gestire i loro sintomi, in modo economico e sicuro”.