La scarpetta, meravigliosa tradizione e usanza così tanto italiana e così poco conosciuta all’estero.
Il poter raccogliere ogni singola goccia di salsa, sugo, guazzetto dal piatto con un morbido pezzo di pane è un piacere che in Italia si è consolidato come vera abitudine e come segno di bontà della pietanza che si è appena consumata.
Fuori dal nostro Paese, così ricco dal punto di vista delle tradizioni e usanze gastronomiche, è un’abitudine ancora poco consolidata, ma qui da noi è un vero e proprio must. Fare scarpetta significa raccogliere la salsa rimasta nel piatto spazzandola con un pezzo di pane. L’origine di questa espressione deriva da un’immagine visiva, ma forse molti di noi non sanno perché questo gesto significhi, appunto, fare la scarpetta. Quando, impugnando il pezzo di pane, si usano il pollice, l’indice e il medio, questi ultimi due diventano le gambe che spingono il pane, che si trasforma metaforicamente in una scarpa.
Scarpetta è l’espressione per eccellenza di spontaneità, libertà e spensieratezza, quasi un tabù magari nei ristoranti stellati o più “pettinati” che però sta diventando usanza consolidata anche in questo tipo di locali (in fondo che male c’è a “pulire” il piatto con il pane?). Non esiste una tipologia di pane “precisa” per fare la scarpetta: anche la focaccia, per esempio, può essere utilizzata per compiere questa pratica tutta made in Italy.
La scarpetta è una pratica molto diffusa in tutto il Belpaese ed è vista come un modo per prolungare il piacere del pasto. In effetti, i cuochi italiani considerano una medaglia d’onore quando i loro piatti sono ritenuti così irresistibili che gli ospiti sentono di non volerne perdere nulla. Tuttavia, la scarpetta è considerata appropriata solo durante i pasti informali: con amici e famiglia, o in ristoranti molto rilassati. Come detto, però, ultimamente non è insolito vedere questa “pratica” di origine popolare essere replicata anche in locali più gourmet. E anche lo chef, quando vede tornare il piatto così ripulito, non può che prenderlo come un complimento…
Quindi vi facciamo un appello: meno problemi, e più scarpette!