La rosa canina (o rosa selvatica) è un arbusto appartenente alla famiglia delle rosacee, cresce spontanea in Italia soprattutto nei boschi e prende il nome da Plinio il Vecchio, che narra di un soldato romano affetto da rabbia curatosi grazie ad un decotto preparato con questa pianta.
Gli amanti della medicina naturale non possono fare a meno di conservare le bacche e le gemme di questa pianta ricchissima di vitamina C, betacarotene, flavonoidi, tannini, antociani e nutrienti ottimi per ristabilire il nostro sistema immunitario e migliorare naturalmente la nostra salute.
E’ utilizzata in diversi settori, dalla cosmetica alla realizzazione di creme, dal settore alimentare (marmellate) alla preparazione di infusi e decotti. Ma scopriamo insieme le principali proprietà benefiche di questa antica e miracolosa pianta spontanea che non attende altro di essere raccolta… Oppure acquistata in erboristeria sotto forma di tintura madre, tisana, gemmoterapico o estratto secco titolato. Ma ricordate che solo i ‘frutti’ freschi conservano alte dosi di vitamina C, perché l’essiccazione distrugge gran parte delle riserve di questa vitamina.
Antinfiammatoria: la rosa canina viene usata per prevenire allergie e riniti, ma allevia anche i malanni stagionali come tosse e raffreddore. Le sue bacche hanno anche proprietà astringenti, quindi sono consigliate in caso di diarrea. Essendo inoltre ricca di antiossidanti quali carotenoidi, flavonoidi, polifenoli e leucoantociani viene anche impiegata nella prevenzione del cancro e contro le malattie cardiovascolari.
Tonica e depurativa: la rosa canina ha un effetto tonico sull’organismo ed è consigliata nei momenti di spossatezza, elimina le tossine con effetti diuretici e senza affaticare i reni, è proficuo per la circolazione sanguigna e mantiene la pelle elastica.
Immunomodulante: la rosa canina è in grado di equilibrare il funzionamento del sistema immunitario e regolarlo a seconda delle necessità del momento. Ottima quindi per prevenire l’influenza o dopo, per evitare ricadute ed accelerare il processo definitivo di guarigione.