Il ristornate di un noto chef, volto noto anche della TV, finisce sotto l’assedio degli attivisti. Ecco di chi si tratta.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI DI OGGI:
- Il trucco della mela strofinata sul parabrezza: provalo, non ne potrai più fare a meno
- Pasta pistacchi, speck e burrata: una goduria incredibile
- Benedetta Rossi prepara le polpette di zucchine e ricotta. La ricetta perfetta per stasera
Le dimostrazioni degli attivisti stanno facendo parlare di sé in tutte le parti del mondo; le più note sono sicuramente quelle che avvengono nei musei con giovani che imbrattano in vario modo dipinti più o meno famosi con l’obiettivo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sui cambiamenti climatici.
Ma non solo musei verrebbe da dire al tre stelle Michelin Gordon Ramsay che si è visto nel mirino degli ambientalisti. Insomma non un momento d’oro per i volti noti d’Inghilterra, solo qualche settimana fa, infatti, ad essere presi a torte in faccia furono le statue dei neo sovrani del regno ovvero quelle del Re Carlo III e della Regina Consorte Camilla Parker Bowles esposte al Museo della Cera Madame Tussauds.
PER NON PERDERTI NESSUN AGGIORNAMENTO SEGUICI SUL NOSTRO INSTAGRAM
Occupato il ristorante a Chelsea di Gordon Ramsay
Ad essere preso di mira questa volta, quindi è il ristorante di uno degli chef più noti del Regno Unito. Gordon Ramsay si è visto infatti il ristorante occupato dagli ambientalisti.
Nei giorni scorsi, infatti, un gruppo cospicuo di esponenti di Animal Rebellion si è presentato nel locale dello chef che si trova a Chelsea.
L’ideazione dell’azione è stata perfetta, in quanto gli attivisti si sono presentati nel ristorante come dei comunissimi clienti, ma una volta seduti ai tavoli hanno dati il via alla loro dimostrazione.
Gli attivisti hanno mostrato dei menù del ristorante ma riscritti; ad accompagnare il nome dei piatti dello chef c’era infatti il loro costo effettivo in termini di produzione ambientalistica con particolare riferimento a quanti animali uccisi fossero stati necessari per realizzare quel piatto.
La polizia è subito intervenuta, ma questo non ha fermato gli attivisti che hanno letteralmente occupato il locale costringendo lo chef alla chiusura momentanea. La notizia dell’occupazione ha ovviamente fatto il giro del mondo, ma per il momento lo chef si è rifugiato nel silenzio stampa.