Come riconoscere il gelato artigianale. Così puoi evitare i prodotti chimici

Con l’arrivo della bella stagione e del caldo inizia anche la voglia di gustare un buon gelato artigianale, ci sono dei piccoli segreti per riconoscere uno fatto bene ed evitare così prodotti chimici

Gelato artigianale
Gelato artigianale (foto da AdobeStock di kerkezz)

LE RICETTE PIU’ BUONE DI OGGI:

L’estate è per eccellenza la stagione in cui si tende a consumare di più i gelati artigianali, uno dei prodotti made in Italy più famosi e apprezzati al mondo.

Passeggiare su un lungomare con una dolce brezza a rinfrescarci è la location ideale per assaporare il refrigerio che questa bontà riesce a regalare ma bisogna far attenzione ad alcuni dettagli.

Non sempre infatti il semplice acquisto in gelateria è garanzia di un gelato artigianale fatto a regola d’arte.

Al di là dei gusti personali ci sono alcuni piccoli fattori che è bene notare per avere la certezza di mangiare un prodotto di qualità.

Ovviamente tutti sappiamo che un gelato è prodotto con l’aggiunta di sostanze e additivi che ne permettono, fra le altre cose, la conservazione ma a fare la differenza sono le percentuali usate.

La voglia di gustare un buon gelato passa innanzitutto dagli occhi, è quasi impossibile infatti passare di fronte ad una gelateria e non essere rapiti dallo spettacolo di dolcezza che ci viene offerto.

I segreti per riconoscere un buon gelato artigianale

Per stabilire però che un gelato artigianale sia stato fatto a regola d’arte occorre innanzitutto valutarne però i colori. Al bando quindi i coni che sono proposti ad esempio con un gusto pistacchio dal verde acceso.

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Gelato artigianale
Gelato artigianale (foto da AdobeStock di TravelPhotography)

In questo caso infatti, visto che il colore originale del pistacchio non è assolutamente quello, è chiaro che ci sia stato un uso eccessivo di coloranti e additivi. In sostanza la tonalità deve essere quanto più possibile simile al gusto dichiarato.

Ovviamente anche il sapore di un gelato deve corrispondere alla qualità che proposta, quindi se acquistiamo un gelato al limone deve avere il gusto di quell’agrume.

Quella che potrebbe sembrare una banalità in realtà è estremamente importante. Tutti i gelati partono da una base comune a cui viene poi aggiunto un preparato che dà un sapore specifico.

In sostanza quindi un buon gelato è composto da un elemento caratterizzate di buona qualità e con le giuste quantità.

Evitate accuratamente quei gelati che strabordano dalle vaschette delle gelaterie. Questo può significare che, pur trovandosi al di sopra della linea del freddo, non si è sciolto a sufficienza.

Una possibile causa potrebbe essere l’impiego di grassi vegetali idrogenati che resistono a temperature maggiori.

Un buon gelato artigianale dev’essere alla giusta temperatura, solitamente impostata nei banchi delle gelateria intorno ai -14°/-16°. Se fosse infatti è troppo freddo questo significa che l’aria, specialmente per le creme, a causa di una ricetta sbilanciata non è stata incorporata per bene.

Al contrario invece se il gelato è troppo caldo, si parla in questo caso ad esempio dei sorbetti, vorrebbe dire che è stata incorporata troppo aria oppure sono stati usate eccessive quantità di grassi.

Il gelato, per essere classificato “buono”, non deve inoltre contenere al suo interno dei cristalli di ghiaccio che indicano una cattiva conservazione del prodotto.

Un buon prodotto artigianale, al contrario di ciò che avviene con quelli industriali, non deve portare ad avere sete. Anzi alcuni gusti dovrebbero invece avere una funzione dissetante.

Infine, e per fugare qualsiasi dubbio sulla genuinità di un gelato, è possibile prestare attenzione agli ingredienti usati nelle gelaterie.

Ognuna di queste infatti usa una base con cui produrre le proprie prelibatezze che è chiamata “neutro” a cui poi si aggiungono altri elementi.

Gelato artigianale
Spumone all’amarena (Foto di Stillkost da AdobeStock)

Il neutro rappresenta una piccola quantità nella preparazione di un gelato ma a fare la differenza è la qualità degli ingredienti inseriti. È bene sapere che questi sono scritti in un libro a cui i clienti hanno il diritto di accedere.

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