L’arrivo della pioggia e dell’autunno è un periodo d’oro per i ricercatori e gli amanti dei funghi, che in questo periodo sono soliti addentrarsi nei boschi in cerca di porcini, chiodini e altre specie. In passato non sono mancati casi di intossicazione da funghi e quindi oltre a saperli riconoscere è necessario che la raccolta e la conservazione sia effettuata seguendo alcune norme di sicurezza.
– esiste un limite massimo di raccolta;
– è vietato l’uso di rastrelli o altri strumenti che potrebbero danneggiare seriamente tutto l’apparato produttivo fungino;
– il fungo deve essere raccolto intero, staccato dal micelio con movimento rotatorio e non tagliato, questo consente una sicura determinazione della specie;
– non si devono raccogliere esemplari troppo giovani o in cattivo stato di conservazione;
– la raccolta va riposta in contenitori che consentano la diffusione delle spore, vietando in ogni caso l’uso di sacchetti di plastica che ne accelerano la decomposizione;
– non si devono distruggere gli esemplari che si ritengono velenosi, anche loro sono utili alla vita del bosco!
– non consumare funghi non controllati da un vero micologo;
– consumare quantità moderate;
– non somministrare ai bambini;
– non ingerire in gravidanza;
– consumare solo in perfetto stato di conservazione;
– consumare i funghi ben cotti e masticare correttamente;
– sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi;
– non consumare funghi raccolti lungo le strade, vicino a centri industriali e coltivati (pesticidi);
– non regalare i funghi raccolti, se non controllati da un micologo professionista;
– nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina botulinica.