Molte volte è capitato di avere notizia di persone decedute a causa di un’eccessiva assunzione di caffeina. Ma quanti caffè bisogna bere per raggiungere la dose letale e morire di overdose? Secondo la FDA si possono consumare senza rischi per la salute fino a 400 mg, equivalente a tre tazze grandi di caffè al giorno, anche se difficilmente si incorre nel rischio di morire assumendone di più.
Secondo altri studi la dose letale è di 4000 mg, ma qualche anno fa una ragazza è morta per intossicazione da caffeina dopo aver bevuto una decina di grammi, pari a una cinquantina di Red Bull. Un’altra ragazza è deceduta dopo aver ingerito circa 500 mg. Quindi il limite massimo da non oltrepassare quotidianamente è molto variabile, a seconda dei soggetti, del loro peso corporeo, del sesso e dell’età. Infatti i giovani hanno una tolleranza minore rispetto agli adulti.
La caffeina è più tossica se assunta per via endovenosa o se sniffata, quindi la dose letale dipende anche dal modo in cui la sia assume. Secondo alcune stime per via endovenosa potrebbero bastare 200 mg. Attenzione anche alla caffeina in polvere: un singolo cucchiaino di polvere equivale a circa 25 tazze di caffè. Ma questo non significa voler criminalizzare una delle bevande maggiormente bevute in Italia e al mondo.
In piccole dosi, la caffeina stimola il rilascio di dopamina, che offre un certo senso di benessere e carica energetica. Ma se assunta in grande quantità si rischia, per prima cosa, di divenire ansiosi, irascibili, stanchi e può apportare mal di testa, insonnia, tremore e disturbi intestinali.
Ad esempio, per una donna media di 50 chili, maggiorenne e in buono stato di salute, la dose letale di caffè espresso è di circa 100 tazzine al giorno, mentre la quantità massima consigliata è di 3.9. L’uomo è più resistente alla caffeina e può arrivare fino 156 mg di caffeina al giorno, se in perfette condizioni di salute, mentre si sconsiglia di berne più di sei tazzine al giorno.