Una domanda che ogni tanto torna in mente, nel momento della cottura della pasta, è quando mettere il sale nell’acqua: la risposta ti lascerà senza parole!
La cucina, in particolare quella italiana, è composta da infinita varietà e creatività, da prodotti genuini, da passaggi meticolosi, e ovviamente da tempistiche da rispettare nella preparazione delle pietanze. Tutti questi elementi hanno resola l’arte culinaria italiana la migliore al mondo. Siamo noi i maestri della pasta, e la pasta è una vera religione, un piatto che può essere semplicissimo, oppure rappresentare il massimo della difficoltà, in base alla ricetta che si intende preparare.
Tuttavia, c’è una domanda che prima o poi assilla ogni cuoco, e si tratta di una domanda molto semplice, quasi banale, la cui risposta, però, non è scontata. Quando si cucina la pasta e si fa bollire l’acqua (perché l’acqua si fa bollire, prima di gettare la pasta, non come fanno gli americani, che gettando la pasta con l’acqua fredda!), il sale va aggiunto prima o dopo l’ebollizione? Cerchiamo di risolvere questo dubbio.
Quando mettere il sale nell’acqua della pasta? La verità non é scontata
Esistono delle convinzioni che sono difficili da sradicare, poi quando si tratta di cucina, noi italiani la prendiamo sempre sul serio. (A proposito, c’è un particolare formato di pasta preferito dagli italiani). C’è chi getta il sale obbligatoriamente dopo che l’acqua inizia a bollire, e da questa abitudine non intende smuoversi, e chi fa il contrario, ossia sala l’acqua da subito, appena messa sui fornelli. Insomma, si tratta di due scuole di pensiero differenti, ma a sollevare il dubbio non è solo la tempistica per salare l’acqua, anche le dosi di sale fanno pensare.
Quanto sale serve per insaporire correttamente la pasta? Ovviamente, dipende da certi fattori, come il tipo di pasta utilizzato, la salsa che si aggiungerà al condimento, senza dimenticare il gusto personale. C’è chi preferisce piatti più salati e chi, invece, gradisce piatti maggiormente sciapi, insipidi. Tuttavia, ci sono delle regole antiche da rispettare. Secondo la tradizione, infatti, la giusta quantità di sale da mettere nell’acqua di cottura è di 10 grammi per un litro di acqua, per 100 grammi di pasta secca.
Se si nota bene, quando si aggiunge il sale, l’ebollizione dell’acqua sembra diventare più intensa. Per questo motivo, gran parte delle persone aggiunge il sale appena l’acqua inizia a bollire. In realtà, si tratta solo di un effetto fisico della durata di pochi secondi, ma non accelera le tempistiche. Sì, certo, acqua e sale hanno un punto di ebollizione più alto rispetto alla sola acqua, dunque si potrebbe pensare che riscaldando l’acqua, senza sale, questa possa bollire prima.
Salare o non salare, questo é il dilemma
In effetti, il sale si aggiunge solo in un secondo momento, per accelerare i tempi di ebollizione e per risparmiare tempo e gas. Questo perché il sale necessita di tempo per riscaldarsi e sciogliersi. Quindi, la soluzione è aggiungere il sale solo quando l’acqua bolle? In realtà, così facendo si accelera l’ebollizione, ma è di una tempistica davvero insignificante. Se l’acqua bolle a 100 gradi, mettendo il sale sin dall’inizio questa bollirà a una temperatura di 100,17 gradi, ritardando l’ebollizione di nemmeno mezzo secondo.
Dunque, la conclusione è che gettare il sale primo o dopo non cambia assolutamente nulla. Piuttosto, meglio considerare la salute della pentola, visto che gettare il sale sin da subito potrebbe intaccare leggermente la superficie, prima che questo si sciolga definitivamente, magari generando anche piccole incrostazioni. E allora, sì, in questo caso conviene salare l’acqua della pasta in un secondo momento. Infine, sapete quali sono le migliori paste in commercio? Ne abbiamo parlato in questo articolo.