Quando comprate la carne in confezione, dovete assolutamente guardare alcuni dettagli riportati sulla confezione: il motivo.
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Per praticità, negli ultimi anni le persone fanno sempre più spesso la spesa al supermercato. In questi punti vendita così grandi, i clienti trovano praticamente di tutto.
C’è il banco dedicato alla frutta, c’è la pasta, non manca il pane, ci sono biscotti e merende, c’è il reparto dedicato ai detersivi e c’è anche quello per la carne.
Diversamente rispetto a quando si va dal macellaio, la carne al supermercato viene venduta in apposite confezioni su cui ci sono delle etichette su cui vengono riportati dettagli importanti.
I consumatori trovano praticamente ogni cosa: pollo, bovino, carne macinata, salsicce, cotolette, carne di maiale e crocchette. Le persone tendono a prendere le confezioni senza però leggere dettagliatamente sulla confezione.
Nulla di più sbagliato: quando si acquistano prodotti in confezione o in scatola, occorre sempre leggere con attenzione per non rischiare di comprare un alimento poco gradito. C’è inoltre una postilla che potrebbe fare infuriare il cliente.
Quando compri la carne al supermercato leggi sull’etichetta: il dettaglio che viene scritto sulla confezione
Quando comprate la carne al supermercato, leggete con attenzione l’etichetta: ci sono informazioni estremamente importanti che non vanno trascurate.
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La prima cosa da vedere è ovviamente la data di scadenza: se avete intenzione di conservare per qualche giorno la carne, non potete acquistare la confezione che abbia una scadenza troppo breve.
Può capitare inoltre un errore umano o una negligenza di quelli che curano gli allestimenti del banco frigo: se non leggete l’etichetta, potrebbe arrivare a casa un prodotto già scaduto.
Non mancano informazioni sulla provenienza della carne e sull’eventuale presenza di coloranti e di ingredienti aggiuntivi: se non leggete con attenzione, potresti acquistare un prodotto verso cui hai qualche tipo di allergia.
Con le ultime tecniche tecnologiche, sono nate le carne a base cellulare. Nel 2013, il biologo olandese Mark Post selezionò 20mila fibre muscolari di un bovino facendole diventare un hamburger. Da quel giorno, diverse confezioni vengono realizzate con questa tecnica.
Alcuni clienti si lamentano che questi dati non vengono riportati. C’è ad esempio chi vuole che sulla confezione venga riportata la dicitura ‘carni non provenienti da animali vivi’. Altri, invece, richiedono una dicitura meno complessa che informi il consumatore un uso di tecniche non tradizionali.