Pulire i fagiolini è un lavoro che tocca quando si vuole gustare queste verdure amate: tuttavia capita di non pulirli in modo corretto, ecco il metodo migliore e cosa non fare.
Nutrienti e dal gusto unico. I fagiolini sono una delle verdure più amate ricche di vitamine A e C nonché sali minerali e calcio, non solo apprezzati per le loro proprietà, ma anche per la loro versatilità.
Sono infatti un ingrediente molto utilizzato in cucina, sia per primi, sia come contorno, ma anche per secondi tra cui imperdibile il polpettone, ricetta estiva molto amata.
Alimento tipico della stagione estiva, si coltiva proprio ad aprile e maggio per poi raccoglierli in piena maturazione per poterli staccare senza fatica, in modo tale che siano ancora freschi.
La maggior parte delle persone, puliscono i fagiolini eliminando entrambi le parti, ma questo è un errore in quanto non fa altro che far proliferare gli sprechi alimentari.
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In realtà quando si puliscono i fagiolini si può eliminare solo la parte dove era presente l’attaccatura alla pianta: togliere la seconda estremità non serve a nulla in quanto non è contaminata in nessun modo (in particolare se si coltiva nell’orto di casa).
Inoltre questo pezzo della verdura è commestibile e non ha pertanto senso buttarlo: in questo modo si evitano gli sprechi alimentari, ma anche si raddoppiano i fagiolini a disposizione.
Per quanto la parte rimossa dei fagiolini in realtà si può anche questa non buttare ma utilizzarla come concime per le piante, nutrendole con un’aggiunta naturale ed evitando ancora di più di aumentare gli sprechi alimentari. Si potrà poi prepararli per dare vita a ricette dal sapore unico.