L’agricoltura di montagna da oggi potrà vantare un marchio di qualità: “Prodotto di montagna”. Sarà utilizzato per le materie prime provenienti da zone montane o per gli alimenti trasformati la cui lavorazione avviene in montagna. Il marchio è stato presentato alla Camera di Commercio di Sondrio dal ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina.
I prodotti di montagna raggiungono un valore annuo di 9 miliardi di Euro, di cui 6,7 negli Appennini e 2,4 nelle Alpi. Negli ultimi cinque anni ha fatto registrare una crescita del numero di occupati pari al 10% nelle province alpine. Il logo, realizzato dal Mipaaf, è verde con una montagna stilizzata e la troveremo sulle materie prime o sugli alimenti trasformati, quando trasformazione, stagionatura e maturazione hanno luogo in montagna.
Tanti i prodotti che potranno beneficiare del marchio di qualità: insaccati, miele, prodotti caseari, frutta, legumi, carni. Il marchio non sarà obbligatorio, ma sarà un simbolo di certificazione qualitativa a vantaggio soprattutto dei consumatori, che potranno riconoscere la provenienza dei cibi con massima sicurezza. Queste aziende rivestono un ruolo di primaria importanza non solo nel settore alimentare, ma come difesa e presidio del territorio, la ruralità e il paesaggio agrario, svolgendo una strategica funzione di mantenimento della biodiversità e di preservazione delle risorse naturali.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Martina – è valorizzare meglio il lavoro dei produttori delle zone montane. Parliamo del 17% del totale delle imprese agricole italiane e di un terzo degli allevamenti. L’economia agricola della montagna è un pilastro fondamentale per la tenuta dei nostri territori, anche contro il dissesto idrogeologico. Con questa iniziativa di qualità e questo nuovo marchio i consumatori potranno riconoscere più facilmente dalle etichette le produzioni e supportare queste attività e il loro valore non solo economico, ma sociale e ambientale”.