Pomodoro nella passata, sai perfettamente da dove viene? Tutto quello che devi leggere con estrema attenzione.
Tra i prodotti più amati dagli italiani spiccano sicuramente le passate di pomodoro. I supermercati hanno scaffali pieni di barattoli di ogni tipo e di ogni consistenza.
Questo preparato è amato principalmente per due caratteristiche: è economico (difficilmente supera i 2 euro a bottiglia) ed è versatile (si presta perfettamente a numerose ricette).
La passata è in realtà indicata per la preparazione di salse o di creme: è possibile aggiungere al liquido in questione altri ingredienti come melanzane, peperoni, tonno, ricotta e provola.
I consumatori, negli ultimi tempi, sono diventati estremamente attenti ad ogni singolo aspetto di un prodotto: acquistando una passata di pomodoro, ad esempio, è bene sapere da dove provengono gli ortaggi usati per fare la salsa.
Il portale Greenme ha effettuato un’interessantissima indagine in cui ha analizzato i barattoli presenti sugli scaffali dei supermercati.
Greenme ha realizzato una magica indagine in cui ha svelato ai consumatori da dove provengono i pomodori usati per le passate più acquistate in commercio.
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Quasi tutte le passate analizzate presentano pomodori coltivati in Italia: attenzione però, questo non è l’unico aspetto che andrebbe visto.
Per capire cosa si sta acquistando, bisogna seguire con rigore e costanza tutte le analisi che conducono in laboratorio associazioni di consumatori e riviste specializzate.
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Anche Altroconsumo, ad esempio, conduce spesso e volentieri test in laboratorio e analizza perfettamente quello che arriva sulle nostre tavole.
Nelle passate di pomodoro, infatti, possono essere presenti microtossine pericolose per l’organismo umano. Le aziende, inoltre, potrebbero aver usato pomodori coltivati sì in Italia, ma ricchi di pesticidi (anche se con una soglia a norma di legge). Leggere quindi i test condotti da esperti è sicuramente una grande cosa: i consumatori sanno così perfettamente quello che mangiano.