Veri e propri concentrati di vitamine, pomodori carote e broccoli devono far parte della nostra alimentazione. Ma bisogna mangiarli crudi o cotti? Scopriamolo.
Ci sono alimenti che nella nostra dieta quotidiana non dovrebbero proprio mancare, tra questi indubbiamente ci sono pomodori, carote e broccoli dei veri e propri concentrati di vitamine che, quindi, non possono che fare bene alla nostra salute. Ma se i primi due alimenti li consumiamo comunemente anche crudi, lo stesso non si può dire dei broccoli, la cui cottura sembra quasi obbligatoria. Ma è davvero così? Scopriamo le proprietà di questi alimenti sia da crudi che da cotti.
Partiamo col dire che tutti e tre gli alimenti hanno dei pro e dei contro in entrambe le versioni: se vogliamo sfruttare il potassio e le vitamine A ed E presenti nei pomodori dobbiamo consumarli da crudi, perché essendo termolabili queste proprietà andrebbero a disperdersi con il calore e quindi la cottura.
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Lo stesso discorso vale per le carote, anche queste sono un concentrato di potassio, vitamine E e C che però sono, appunti, proprietà termolabili per cui per riuscire ad assorbirle bisogna mangiare questi ortaggi da crudi.
Per quanto riguarda i broccoli, invece, non è assolutamente vero che debbano per forza essere consumati da cotti, anzi è bene sapere che sono ricchi di molecole che grazie a reazioni chimiche creano una funzione antinfiammatoria e antibatterica. Queste stesse molecole però con la cottura si deteriorano, per cui per riuscire a sfruttare queste proprietà è bene mangiare i broccoli crudi, magari dopo una marinatura di arance.
Quando e perché mangiare queste verdure da cotte
Ci sono poi altri casi per cui è meglio sfruttare le proprietà di questi ortaggi da cotti, che risultano comunque importanti nell’ambito di una dieta equilibrata e fanno bene alla salute.
I pomodori sono ricchi di un antiossidante molto importante, il licopene che però viene esaltato solo attraverso la cottura e anzi se tagliati con coltelli o mandoline per l’insalata, questo antiossidante ne risulta poi deteriorato. Un discorso simile vale per le carote; queste sono ricche di betacarotene, antiossidante anche questo il cui assorbimento, hanno dimostrato alcuni studi, avviene maggiormente dopo la cottura.
Conviene invece cuocere i broccoli soprattutto se si problemi di tiroide; i glucosinolati che contiene influiscono sull’attività della tiroide e potrebbero anche causare l’eventuale ingrossamento di un gozzo. In questi casi, quindi, è meglio saltarli in padella o farli bollire per 8 minuti, tempo che deve comprendere poi anche la cottura della pasta.
