Fa parte della tradizione gastronomica partenopea, il polpo alla Luciana è un piatto storico molto saporito. Tra usi e detti popolari legati a questa pietanza ecco la ricetta che si realizza in modo abbastanza semplice.
C’è tutta una storia dietro il polpo alla Luciana, un piatto tipico della cucina napoletana che ha insiti usi e uno specifico modo di esser cucinato.
Il nome potrebbe far pensare che sia riferito ad una donna, ma in realtà questo piatto si chiama così in riferimento al quartiere Santa Lucia, rione popolare di Napoli in cui ha avuto origine.
Lì c’era una comunità di pescatori e nacque questa ricetta per cucinare uno dei prodotti del loro lavoro. Esistono infatti delle specifiche regole secondo cui deve esser cucinato il polpo alla Luciana.
Innanzitutto l’originale vuole l’uso di un tegame in terracotta. La cottura avviene lentamente, così come per molte preparazioni d’epoca e ci vuole perciò un pò di pazienza.
Il polpo viene cotto con i pomodori a formare una salsa, con aromi e l’aggiunta di olive e capperi. Si tratta di una pietanza molto saporita, che va rigorosamente accompagnata con il pane, tagliato in fette, fresco o abbrustolito, ed è inevitabile la scarpetta finale.
La prima fase, delicata, prevede la pulitura del polpo, che deve essere privato degli occhi, e poi bisogna svuotare la sacca e lavarlo accuratamente sotto l’acqua corrente.
Solo dopo si può passare alla cottura e c’è un detto popolare al riguardo che dice in dialetto napoletano che “o purpo adda cocer int all’acqua soja” e cioè che “il polpo deve cuocere nella sua acqua”, che sarebbe la salsa di pomodoro. Non bisogna infatti aggiungere altro liquido e lasciare cuocia così.
Chiamato anche “purpatiello affugato” (polpo affogato), per dargli una nota accesa e piccante spesso viene inserita anche una piccola quantità di peperoncino rosso, ma non è obbligatoria, se non piace si può anche omettere.
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Per iniziare, versare nel tegame di terracotta ( in alternativa si può comunque usare una normale pentola) i pomodorini lavati e tagliati a metà e fare un soffritto con l’aglio, un pò di prezzemolo tritato, un giro d’olio e se si vuole, un pò di peperoncino rosso.
Lasciar soffriggere a fuoco basso per alcuni minuti, poi dopo aver eliminato l’aglio inserire i polpi, che naturalmente devono esser stati precedentemente puliti con cura.
A questo punto bisogna coprire con un coperchio e lasciar cuocere a fuoco basso per 30 minuti circa. Verrà rilasciato un liquido che con questo tempo di cottura dovrà restringersi.
In ultimo aggiungere le olive e i capperi, mescolare e lasciar andare ancora per altri 10 minuti circa sempre il tutto coperto con il coperchio.
Infine, quando i polpi sono cotti e il sughetto si è ristretto, ma non troppo, si può passare a servire subito e assaporare il piatto caldo accompagnandolo con fette di pane fresco o tostato.