Andiamo a scoprire cosa dice la scienza riguardo a una delle pietanze più famose in Italia e nel mondo: la pizza. È meglio mangiarla a pranzo o a cena?
Guai a chi tocca la pizza a noi italiani! Quando ascoltiamo gli stranieri entusiasti perché hanno messo una fetta di ananas su questa pietanza, rabbrividiamo.
La ricetta originale prevede un impasto a base di farina, acqua e lievito che viene spianato e condito tipicamente con mozzarella e pomodoro o altri ingredienti ed infine posto in un forno a legna.
Esistono diverse ricette e vari modi per riproporla comodamente ai fornelli di casa. Se volete gettarvi nell’avventura, vi consigliamo di consultare quest’articolo.
Cosa dice però la scienza riguardo questo piatto? Andiamo a scoprire i pareri ed i consigli dei massimi esperti di settore nel campo alimentare.
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Pizza, meglio a pranzo o a cena?
Partiamo con il dire che la pizza è uno dei primi alimenti che vengono esclusi in caso di dieta dimagrante. Questa assunzione ha delle basi corrette poiché si tratta di un piatto ipercalorico: una Margherita ad esempio contiene circa 700\800 calorie.
Il punto focale è però la frequenza e lo stile di vita: qualora se ne mangiasse una volta a settimana e si seguisse uno stile di vita sano, attuando giornalmente sport, la pizza può tranquillamente essere introdotta nella nostra dieta.
Cena o pranzo?
A volte prendiamo una pizza per pranzo perché lo consideriamo un modo veloce per alimentarci, senza troppi sprechi di tempo per cucinare.
Al contrario ordiniamo una pizza a casa la sera spesso quando abbiamo ospiti. Chi non ha mai invitato i propri amici a casa ordinando a domicilio una bella Margherita, davanti una partita di calcio o una serie Tv su Netflix?
Cosa dicono però gli esperti? Molto meglio il primo caso dato che si ha molto più tempo per bruciare le calorie fornite da questa pietanza.
Se si ingerisce la pizza alla sera, vi è il rischio di non digerire tutto il prodotto e di non metabolizzarlo con il rischio di andar a dormire con la cena sullo stomaco.
Quale tipo di pizza è più consigliato per la dieta?
Sarebbe meglio ingerire un impasto fatto di farina integrale, evitando quelle di tipo 00 o zero. Ancor meglio le farine di kamut, grano saraceno, segale e farro dato che contengono un indice glicemico molto più basso.
Inoltre fortunatamente da qualche anno le pizzerie hanno adottato la tecnica della lievitazione a lungo termine: questo procedimento infatti aiuta lo stomaco a digerire il piatto in questione in maniera molto più veloce.
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L’olio da utilizzare è sicuramente quello extravergine d’oliva, introdotto sul risultato solo dopo che è uscito dal forno per mantenere tutte le sue proprietà nutritive.
Infine il condimento migliore è il classico pomodoro con mozzarella ma se volete esagerare e concedervi uno sgarro extra, potrete aggiungere anche delle verdure grigliate sulla superficie della vostra pizza.
