Mangiare il pesce in scatola è un’abitudine diffusa in tutto il mondo: secondo alcuni, farebbe male. Vediamo insieme il parere degli esperti.
Nell’alimentazione e in una dieta equilibrata, il pesce non dovrebbe proprio mancare. Fonte di proteine e di grassi acidi di fondamentale importanza, andrebbe mangiato almeno tre volte a settimana.
In commercio esiste un numero sconfinato di specie commestibili: i consumatori possono prepararli in vari modi. C’è chi li frigge, chi li introduce nelle insalatone e chi li arrostisce: non mancano comunque piatti in cui vengono semplicemente bolliti (si pensi al merluzzo).
In una vita così frenetica come quella di oggi, tantissime persone prediligono il pesce in scatola. Reperibile in tutti i supermercati, questi prodotti possono facilmente essere aperti e messi nel piatto. Non si perde tempo quindi per pulirlo, per cuocerlo e per tagliarlo.
Il tonno in scatola è senza il minimo dubbio uno degli alimenti a base di pesce più consumati al mondo. Secondo alcuni, il pesce in scatola fa però male all’organismo: vediamo insieme il parere degli esperti, focalizzando l’attenzione su tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
Il pesce in scatola è da sempre oggetto di studio e di analisi da parte degli esperti: stando ad alcuni filoni di pensiero, questo particolare alimento fa male all’organismo.
In realtà, il pesce in scatola non fa male (non bisogna comunque esagerare con il consumo). C’è chi pensa che ci sia un’elevata concentrazione di mercurio: nulla di più sbagliato, dal momento che è la stessa dose presente nello stesso pesce fresco.
E’ stato sfatato anche un mito secondo cui nel pesce in scatola ci sarebbero troppi conservanti e coloranti (ma anche il sale). L’olio non andrebbe buttato: non presenta particolari problemi per l’organismo.
Il consiglio che danno tutti gli esperti è in realtà uno solo: andrebbe preferito il barattolino di vetro rispetto a quello di alluminio. In questo modo è possibile vedere con i propri occhi se ci sono particolari alterazioni nel colore del pesce.
Come per tutti gli alimenti, bisognerebbe puntare sui prodotti di maggiore qualità: quando si paga di più per un cibo, ovviamente questo avrà maggiori proprietà. Prendiamo come esempio il tonno: tra gli scatolami economici e quelli più costosi, cambia ad esempio il tipo di olio.