Se in pescheria notate dei calamari bianchissimi meglio fare attenzione, perché c’è una pratica permessa dal Ministero della Salute italiana che consente di sbiancare seppie, polpi e calamari con una soluzione a base di acqua ossigenata, come stabilito dalla circolare numero 0003649. Qui si sottolinea come le soluzioni contenenti acqua ossigenata possano essere utilizzate sul pesce congelato o decongelato che finisce nei nostri piatto.
Uno stratagemma per sbiancare e rendere più attraenti dal punto di vista visivo alcune specie ittiche, che pare non abbia ripercussioni sulla salute umana, anche l’Unione Europea ha chiesto delle spiegazioni all’Italia. Ma con tale sistema è possibile far apparire i prodotti più freschi di quanto siano nella realtà dei fatti.
Marzo Zatterin su La Stampa spiega che “sebbene la prassi non risulti comportare pericoli sanitari, si creano spazi per le truffe, soprattutto perché un consumatore non ha la possibilità di distinguere un mollusco trattato da uno al naturale”. Ma l’acqua ossigenata non è elencata tra gli additivi alimentari autorizzati dall’UE, che ora ha chiesto spiegazioni all’Italia sul loro utilizzo su merci come il pesce, che circolano liberamente anche negli altri Paesi europei: l’esecutivo comunitario rileva che “agli Stati membri incombe la responsabilità di far efficacemente rispettare la legislazione unionale relativa alla filiera alimentare, che comprende anche norme applicabili all’uso degli additivi alimentari”. Per questo Bruxelles “inviterà le autorità italiane a fornire informazioni quanto all’autorizzazione dell’uso di soluzioni acquose contenenti perossido di idrogeno nel trattamento di cefalopodi eviscerati”.
Ma non finisce qui, perché l’eurodeputata Renata Briano (Pd) fa sapere al quotidiano piemontese: “Dato che nell’UE esiste la libera circolazione delle merci, per ragioni di equità e di trasparenza, ho già depositato una nuova interrogazione dove chiedo che le regole vengano fatte rispettare non solo in Italia, ma anche in Spagna e negli altri Stati membri, in modo da evitare l’arrivo nei banchi e nei frigoriferi italiani di molluschi trattati con acqua ossigenata all’estero”.