Quante volte abbiamo preso in mano questo strumento da cucina e ci siamo chiesti il perché del suo nome? Andiamo dunque a scoprire la storia dietro al nome Marisa.
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Ogni alimento o ogni strumento che ritroviamo in cucina ha la sua storia che gli conferisce il proprio nome ed il modo di utilizzo.
Sarà successo a tutti in cucina di ritrovarsi uno strumento in mano e chiedersi il perché del suo nome: con la marisa tutto ciò è certo.
Andiamo dunque a scoprire insieme il perché di questo e nome e cosa si cela dietro questo strumento da cucina utilizzato per numerose istanze.
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Perché si chiama Marisa? La storia dietro lo strumento da cucina
Nonostante alcuni la chiamino spatola o leccapentole, il suo nome originario è marisa. Si tratta di un oggetto solitamente in silicone o gomma usato per raschiare il fondo delle padelle, delle pentole o degli stampi da cucina.
Nonostante la storia e l’origine della marisa sono attualmente sconosciute, sono stante avanzate diverse ipotesi per risalire all’etimologia di tale strumento.
Secondo alcuni esperti di settore, il nome potrebbe derivare da Maryse Monpetit (1512-1578), pasticcera della corte reale di Francesco I di Francia.
La donna infatti avrebbe inventato questo oggetto durante la preparazione di alcuni biscotti per il re e dunque lo strumento in questione avrebbe preso da lei tale appellativo.
Secondo un’altra versione invece, il nome deriverebbe dall’intuizione di Léonard De Buyer su cui si basa un aneddoto molto simpatico.
Leonard da bambino era stato punito per aver indossato come elmo un recipiente unto per l’impasto delle torte sporcando dunque i suoi vestiti domenicali.
Quando diventò grande, avendo ereditato l’azienda culinaria della famiglia, Leonard ideò uno strumento per raschiare i fondi dei recipienti in modo che nessun bambino potesse più esser punito.
Gli diede il nome di maryse in francese, probabilmente poiché era una donna molto importante nella sua vita.
Quale sia l’etimologia del nome marisa, tutt’oggi rimane un mistero: ciò che ci rimane però è uno strumento vitale in cucina per non sprecare nulla.