La pellicola trasparente si usa spesso in cucina per avvolgere i cibi e conservare la freschezza: ma cosa contiene all’interno? Scopriamolo
L’avvento di internet è stato davvero importante nella nostra società. Ogni giorni ci pone davanti a migliaia di informazioni che non fanno altre che accrescere le nostre conoscenze. Basta un click per capire se stiamo sbagliando in qualcosa e soprattutto, ci permette di rimediare. Da quando sono nati i social, ci imbattiamo in immagini e video che ci spiegano le cose, quindi è ancora più facile apprendere. Grazie alle ricette online, riusciamo anche a realizzare piatti che prima consideravamo impossibili. Oppure conosciamo escamotage che ci permettono di ottimizzare le faccende domestiche e ridurre tempo e fatica.
Senza parlare poi degli errori che commettiamo spesso e che, prima dei social o internet in generale, non sapevamo che fossero errori. Sbagliavamo senza saperlo. Ad esempio in pochi sanno che il tagliere in legno non va lavato con il detersivo, ma in questo modo. Oppure i 10 errori che tutti commettiamo con il caffè e non ce ne rendiamo conto. Insomma, ogni giorno miglioriamo sempre di più in vari settori della vita. La stragrande maggioranza della popolazione utilizza la pellicola trasparente in cucina per avvolgere cibi e preservarne, così la freschezza. Ma non tutti sanno cosa contiene al proprio interno. Per capirlo dobbiamo prima fare una differenza tra pellicola per alimenti senza pvc e con pvc.
Pellicola per alimenti senza pvc o con pvc? Ecco come utilizzarle
Esistono due principali tipologie di pellicole alimentari, che si differenziano per la loro composizione chimica: quella tradizionale in PVC (cloruro di polivinile) e quella senza PVC.
La pellicola in PVC è caratterizzata da una grande elasticità, che le permette di aderire strettamente agli alimenti e ai contenitori, ed è molto trasparente, in modo che il cibo che sta all’interno si può vedere da fuori. Tuttavia, questa pellicola contiene spesso additivi come i ftalati che possono contaminare gli alimenti, specialmente quelli grassi o oleosi. Per questo motivo, il suo utilizzo è sconsigliato con alimenti che contengono grandi quantità di grassi o oli, come lardo, olio, strutto o creme a base di frutta secca. È sicuramente la scelta più gettonata anche perché è la più economica, ma il rischio di contaminazione chimica c’è.
D’altra parte, la pellicola senza PVC è realizzata con materiali alternativi come il polietilene che non contiene cloro. Anche se può essere meno elastica e leggermente meno trasparente rispetto alla versione in PVC, è considerata più sicura, soprattutto per il contatto con alimenti grassi. Questa pellicola, infatti, non contiene ftalati, BPA o altri plastificanti dannosi, quindi non è esposta a sostanze dannose. È particolarmente indicata per avvolgere cibi che tendono ad essere conservati per molto tempo, soprattutto se sono grassi, purché la temperatura di contatto non superi i 40°C.
Possiamo quindi dire che la scelta tra pellicola con PVC e senza PVC dipende dalle esigenze specifiche di conservazione e dal tipo di alimenti che si desidera avvolgere. Chi è attento alla salute e vuole evitare il rischio di contaminazione chimica, dovrebbe preferire la pellicola senza PVC, soprattutto per conservare alimenti oleosi o grassi.