Patate fritte? Il professore spiega: “Massimo sei a porzione”, ma sapete quali sono i rischi che si corrono se si esagera? Scopriamoli insieme
Quante volte ci siamo sentiti dire dal nutrizionista che le patatine fritte vanno eliminate dalla dieta? Sì, ammettiamolo: una storia molto triste. Le patatine fritte sono una delle pietanze più succulente a cui non tutti sarebbero in grado di dire no. Tuttavia, a quanto pare, le patatine fritte non fanno molto bene alla salute e non si tratta soltanto di una questione riguardante la forma fisica o i chili di troppo. Il professore di Harvard Eric Rimm, proprio nell’ultimo periodo, le ha definite direttamente una ‘bomba di amido’.
Il professore spiega che sarebbe bene che nel nostro piatto non ce ne siano più di sei a porzione. Insomma, non è proprio un compromesso ‘fattibile’: sei patatine fritte sono veramente poche. Attenzione, però, perché il problema non sono le patate. Ma la frittura. Sì, perché proprio quando vengono immerse nell’olio bollente, riempite di sale e salse di ogni tipo, il loro valore nutrizionale viene meno. La patata non è un alimento cattivo, ecco, siamo noi a renderlo tale. Quando vengono mangiate in questo modo, infatti, incrementano il tasso glicemico oltre che le probabilità di obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
Se non riuscite proprio a dire di no alle patate, beh, almeno evitate di friggerle. Oppure, se proprio avete il desiderio delle patate fritte, usate quelle che si comprano dal fruttivendolo e non quelle già imbustate e surgelate. Inoltre, si possono preferire quelle dolci a quelle classiche perché contengono una maggior quantità di vitamina A. Per evitare qualsiasi tipo di inconveniente, invece, è meglio cuocere le patate al forno o al vapore, facendo attenzione al sale.