Negli ultimi anni anche in campo eno gastronomico tradizione e territorio sono diventati obiettivi culturali condivisi e riconosciuti. Due fattori che sono alla base anche dell’osteria moderna.
Nelle osterie, uno dei più tipici locali italiani, ultimamente è andata crescendo l’offerta di vini e altre bevande ricercate e particolari, e più che mai ai fornelli ci sono giovani talentuosi chef che mantengono l’informalità e il prezzo di questo tipico locale pur con solide basi della cucina contemporanea. Per una proposta che va a coniugare tradizione e contemporaneità e permettere una spesa “contenuta al cliente“. Ma cos’è esattamente un’osteria? Quali sono le sue caratteristiche distintive? Per dare una risposta a queste domande e per riassumere quanto sta accadendo nel panorama della ristorazione tradizionale, una delle principali guide sul territorio italiano, quella di Slow Food, ha presentato i “dieci comandamenti” dell’osteria contemporanea.
1. È accogliente e conviviale
2. Offre un giusto rapporto qualità-prezzo
3. Conosce bene la materia prima che utilizza
4. Funziona con prodotti locali
5. Sa abbinare al meglio il vino, anche quello della casa
6. Non ha menù degustazione
7. Non fa il verso a ristoranti importanti ed è orgoglioso delle sue “origini povere”
8. È moderno senza negare il passato
9. Non segue le mode, ma spesso le anticipa
10. Ha un buon oste, o più di uno
In tutta Italia le osterie che soddisfano in modo eccellente tutti questi requisiti, e quindi sono incluse nella guida di Slow Food, sono più di 1600. Tra queste sono segnalate, regione per regione le osterie che si contraddistinguono per la notevole offerta di formaggi, quelle che hanno una carta dei vini particolarmente attenta al territorio locale, quelle che producono le proprie verdure, quelle che propongono un menù vegetariano, e quelle che offrono anche alloggio oltre al pasto. Inoltre, le migliori sono indicate sulla guida con la chiocciola simbolo di Slow Food.