Olio per friggere: sai qual è il migliore? Da non credere

L’olio per friggere è un prodotto che serve tantissimo agli italiani, ma sai qual è il migliore? La lista ti scioccherà.

Gli italiani amano sicuramente preparare delle fantastiche fritture. Per questo motivo, serve necessariamente un buon olio per friggere. In commercio esistono tantissimi marchi diversi che lo presentano sotto tante forme diverse.

Olio friggere quale migliore
Olio per friggere in padella – Checucino.it

C’è ad esempio l’olio di semi di girasole, c’è quello di arachidi, quello mais e altri ancora. In linea di massima bisognerebbe scegliere un prodotto di alto livello perché l’olio ad altissime temperature rischia di rilasciare sostanze non propriamente salutari per l’organismo.

Il rischio maggiore è rappresentato dal punto di fumo: a causa delle altissime temperature, un grasso animale o olio vegetale inizia a ossidarsi e a rilasciare un fumo visibile o peggio ancora sostanze nocive tra cui acroleina, molto tossica per il fegato.

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L’olio di arachidi ha un punto di fumo che si aggira sui 180 gradi mentre l’olio di oliva ha n punto di fumo a 190 gradi: presenta inoltre sostanze che combattono i radicali che si formano durante l’ossidazione. Fatta questa piccola premessa, cerchiamo di capire qual è il miglior olio presente in commercio.

Olio per friggere, sai qual è il migliore? Non ci crederai mai

Quando dovete acquistare un buon olio per friggere, spesso e volentieri tendete a focalizzarvi soltanto sul prezzo. Nulla di più sbagliato: sulla tua tavola dovrebbe finire un prodotto di alta qualità perché la cottura ad alte temperature (dicasi frittura) è quella più pericolosa per l’organismo.

Olio friggere quale migliore
Olio per friggere – CHecucino.it

Bene conoscere anche alcuni trucchetti favolosi: la frittura di pesce, ad esempio, nasconde un grande segreto. Vediamo insieme qual è il miglior olio presente sugli scaffali dei supermercati.

  • Il prodotto migliore è l’olio di girasole perché presenta soltanto una percentuale dell’11% di grassi saturi, quelli cioè pericolosi per l’organismo. Sull’altro lato della medaglia ci sono invece prodotti come l’olio di palma (49% di grassi saturi) e il burro (51%).
  • Attenzione però: gli oli posseggono anche i grassi polinsaturi. Questa particolare categoria è rappresentata da sostanze ‘tranquille’ a temperatura ambiente che si trasformano però in un mix pericoloso quando sottoposte ad alte temperature. Sconsigliati per la frittura quindi l’olio di girasole (65% di grassi polinsaturi), quello di soia (63%) e quello di mais (60%). L’olio d’oliva è quello che presenta una percentuale minore di grassi polinsaturi, pari al 10%.
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