Olio di palma, torna alla ribalta a causa della guerra in Ucraina. Ecco cosa sta succedendo sul mercato dell’olio a livello mondiale.
La guerra in Ucraina sta da mesi sconvolgendo i mercati di tutto il mondo, e in particolare il settore alimentare. A livello mondiale preoccupano i rincari di moltissimi prodotti, dal grano ad altri prodotti fondamentali per il nostro sostentamento.
Negli ultimi giorni, sembra ci sia una nuova preoccupazione per tutti gli stati del mondo, un nuovo rincaro che porta a scomode soluzioni mai adottate prima.
Sembra infatti che l’olio di girasole sia arrivato alle stelle, con prezzi mai visti. In Italia Coldiretti registra un + 23,3%, solo nel mese di marzo. Un aumento importante che preoccupa l’Italia, come anche gli altri stati, già alla ricerca di soluzioni alternative.
Visti i rincari sull’olio di girasole, i Paesi dell’Unione Europa cercano alternative, e si sta valutando di rispolverare l’olio di palma, un olio che era quasi del tutto abbandonato, a causa del forte impatto ambientale che ha la sua produzione.
Molte associazioni a tutela dei consumatori e organizzazioni non governative avevano lanciato negli ultimi anni una vera e propria lotta all’olio di palma, ritenuto anche nocivo per la salute, oltre che poco sostenibile dal punto di vista ambientale.
Una soluzione estrema, nata in un momento davvero disperato. E in questo momento, l’offerta è ancora lontana dalla domanda, che sta progressivamente aumentando.
I maggiori produttori ed esportatori di olio di palma sono Malesia e Indonesia, che stanno lentamente alzando anche il costo di questo prodotto, per cui si vede un aumento nel corso dell’anno.
Un aumento però previsto anche nella produzione, stimata a 18,9 milioni di tonnellate per la Malesia e a 47,1 milioni di tonnellate per l’ Indonesia proprio entro il 2023.