Non tutta la frutta e la verdura va sbucciata, anzi ci sono alcuni alimenti che nella buccia hanno maggiori proprietà nutritive. Scopriamoli!
Siamo abituati a sbucciare tutta la frutta e la verdura che andremo a mangiare e questo, a bene vedere, per buone ragioni: entrambe le tipologie di alimento senza la buccia sono più facilmente digeribili e in alcuni casi quella parte dell’alimento non è commestibile quindi va eliminata.
In realtà però ci sono alcuni tipi di frutta e verdura che proprio non dovrebbero essere sbucciati e questo perché proprio la buccia ha maggiori proprietà nutritive.
“Una mela al giorno leva il medico di torno” dice un vecchissimo detto, ma anche se la mangiamo con la buccia? A quanto pare la risposta è sì; contiene tantissimi antiossidanti, tra cui la quercetina che aiuta a contrastare molte problematiche come le patologie degenerative e respiratorie.
Sulla stessa scia si inserisce anche la pera, anche in questo caso sono presenti antiossidanti come la quercetina ma anche flavonoidi. Per quanto riguarda la frutta estiva il discorso della buccia che fa bene e che quindi può essere tranquillamente consumata si estende ad albicocche, pesche e prugne.
mentre per la frutta autunnale non dimentichiamoci dei cachi, ma anche delle arance che in alcune ricette prevedono proprio l’utilizzo dell’intero frutto comprensivo, quindi anche della buccia.
Per quanto riguarda le verdure, possono essere consumate così come sono le carote, che infondo peliamo ma non hanno una vera e proprio buccia semplicemente uno stato esterno che è più a contatto con la terra e quindi eliminiamo ma basta lavarlo per bene e possiamo mangiarle così.
Si anche alla buccia di cetrioli, zucchine, peperoni, melanzane e pomodori basta veramente solo lavarli in maniera accurata.
Ci sono poi anche alcuni tipi di zucca che possono essere cucinati con l’intera zucca, tipo la delica, perché a fine cottura questa diventa morbidissima e facilmente commestibile.
Sì anche alla buccia delle patate novelle che è talmente sottile non dà problemi nell’essere consumata