Niente più plastica, il futuro è nelle bucce di patate e le aziende investono per il bene dell’ambiente

È proprio il caso di dirlo: le bucce di patate non si buttano! Presto non saranno più utilizzate solo in cucina ma anche per sostituire la plastica. E l’ambiente ringrazia.

bucce di patate la posto della plastica
Bucce di patate (foto da Pixabay di beauty_of_nature)

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L’inquinamento provocato dalla plastica è una delle principali piaghe del nostro pianeta. Si stima che nel mondo ci siano almeno 6 delle cosiddette “isole di platica“, cioè vere e proprie discariche galleggianti in mezzo ai nostri mari che nel corso degli anni sono diventati dei veri e propri ecosistemi, isole appunto, capaci di ospitare specie animali.

Un inquinamento che fa male in primis al pianeta e che si ripercuote per tanti aspetti sulla nostra vita, dai fenomeni di cambiamento climatico sempre più evidenti fino alle conclamate microplastiche che finiscono nei nostri piatti di pesce.

La storia presto, si spera, potrebbe cambiare e grazie ad un “ingrediente” che in cucina è spesso scartato: le bucce di patate.

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Bucce di patate, diventeranno una bio-plastica

Le bucce di patate saranno riciclate per diventare delle bio-plastiche andando a sostituire il materiale che dal 1861 ad oggi ha rivoluzionato la produzione mondiale.

bio plastiche
Rifiuti plastici in spiaggia (foto da pexels di daria shevtsova)

I cambiamenti climatici in atto richiedono azioni immediate per provare a salvare il salvabile e garantire un futuro stabile e se possibile migliore alle prossime generazioni.

Per questo è importante che governi e aziende decidano di compiere scelte ecologiche, che possano aggiustare il tiro il prima possibile. Soprattutto prima che si arrivi ai predetti 29 milioni di tonnellate di plastica nei nostri oceani entro il 2040 (dati della ONG Pew Charitable Trusts, ndr).

Una di queste scelte ecologiche alternative pare stia ricadendo sul riutilizzo delle bucce di patate, che potrebbero diventare una vera e propria alternativa all’impiego della plastica.

Le bucce di patate non si buttano ed è proprio il caso di dirlo; prevalentemente scartate in cucina, eccetto per qualche ricetta da street food, le bucce si propongono come valide bio-plastiche capaci di generare packaging e oggetti vari facilmente degradabili.

Le aziende, dal canto loro, sembrano aver capito il potenziale di questo prodotto investendo in nuovi progetti.

È il caso del progetto Peel Saver dei giovani designer Paolo Stefano Gentile, Simone Caronni e Pietro Gaeli che stanno attivando un programma innovativo che presto potrebbe aiutare le aziende ad eliminare la plastica dal packaging. Il progetto ora è circoscritto al mondo dello street food ma presto potrebbe interessare anche altri settori.

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Patate sbucciate (foto da pexels di polina-tankilevitch)

Perché proprio le bucce di patate?

Tutto sta nella composizione strutturale del prodotto, composto da un alto contenuto di fibre e amido, componenti questi che se lasciati essiccare possono legarsi tra loro ed essere trasformati in un materiale protettivo e duro.

Attraverso un processo biologico particolare diventando nutrimento per le piante. In questo modo i packaging dei prodotti alimenti non andranno più ad inquinare il nostro pianeta ma al contrario potrebbero aiutarci a salvarlo.

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