Sarà un Natale all’insegna dei rincari: tutto costa di più e con il nuovo anno ci ritroveremo a fare i conti con spese più elevate del solito in tutti gli ambiti.
A Natale, si sa, si spende tanto e ci sono molti motivi per comprare di più. Ma quest’anno le spese per pranzi e cenoni e quelle per i regali e tutto ciò che concerne l‘allestimento della casa e della tavola in termini di addobbi e decorazioni avranno un costo ancora maggiore.
I rincari causati dall’inflazione e dal caro energia infatti ha avuto pesanti ricadute anche nel settore alimentare e in ogni ambito compresi quelli che interessano le feste natalizie.
Sia Coldiretti che Censis stimano per quest’anno un aumento del 14% rispetto al 2021. Complessivamente Assiutenti considera che in questo Natale verranno spesi 340 milioni di euro in più in confronto allo scorso anno.
Moltissime famiglie si trovano a dover fare delle inevitabili rinunce e scegliere tra i prodotti anche a discapito della qualità.
I tagli sui consumi sono tanti, a cominciare dai regali per cui vengono preferiti doni di minor valore e spesso acquistati in mercati più che in negozi o attraverso offerte.
È di circa 177 euro a persona la spesa destinata ai regali, in calo del 7% rispetto agli anni precedenti. Per le luminarie si è riscontrato quest’anno un aumento del 25% sul prezzo e per gli addobbi natalizi per l’albero e per la casa di circa il 20%.
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Natale 2022: quanto si spenderà a tavola
Secondo una stima di Codacons in queste feste Panettoni e Pandori subiscono un aumento del 37% in più e a volte si raggiunge anche il picco del 59%.
Quello che più preoccupa e che appare sconcertante è l’aumento di prodotti alimentari di prima necessità e di uso comune come il latte, la farina, lo zucchero, l’olio di semi.
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Ma anche le uova, la pasta, il riso e il burro sono oggetto di rincari che che vanno dal 20% al 35% nel caso del riso , al 41,7 % per quanto riguarda il burro fino ad arrivare addirittura al 48% per lo zucchero e al 52% per l’olio di semi.
Non è soltanto la quantità di cibo acquistato che viene modificata dalle famiglie, ma soprattutto quelle a reddito più basso vanno incontro ad una scelta in rapporto alla qualità optando necessariamente per quella inferiore, con conseguenze, spesso, che si possono ripercuotere sulla salute.
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Tra le rinunce che gli italiani si trovano costretti a fare quest’anno ci sono cibi e bevande considerati superflui, come gli alcolici di cui farà a meno o con un consumo molto ridotto il 44% delle famiglie.
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Ad essere messi da parte sono anche i dolci, con un 44% in meno di acquisto e la carne, con un -37%, quasi al pari del pesce con un – 38%. E per finire anche il settore dei salumi subisce una perdita con un -38% di consumo.