Dopo la pandemia dovuta al virus Covid-19, tutte le strutture ospedaliere sono migliorate. C’è una precisa classifica, in cui sono presenti anche ospedali italiani. Comandano, come sempre i nosocomi statunitensi.
La sanità è uno degli aspetti più importanti per la vita dell’uomo. Il suo miglioramento deve essere continuo per poter garantire sempre il benessere e le cure destinate soprattutto a chi ha problemi difficilmente gestibili.
Il Newsweek, rivista generalista americana, in questi giorni ha presentato una classifica dei migliori ospedali al mondo tra i quali ci sono anche strutture italiane dalla cardiologia alla neurologia, fino alla cura dei tumori. Questa classifica è stata stilata secondo precise analisi da medici ed esperti che hanno valutato quasi 30 ospedali mondiali per poi fare una classifica finale.
Come era facile prevedere, ai primi posti della lista, ci sono ospedali americani. In ambito di pediatria, oncologia, ostetrica e ginecologia, spiccano il Mayo Clinic di Rochester, la Cleveland Clinic e il Johns Hopkins Hospital di Baltimora. Non mancano ospedali anche di paesi come l’Inghilterra, la Francia e la Spagna tra i più votati a livello mondiale. I risultati, sono anche dettati dai voti e dalle risposte che tanti pazienti hanno dato dopo essere stati curati in queste strutture.
Come sappiamo l’oncologia è uno dei problemi sanitari più trattati, quelli in cui ancora tante volte non si riesce a trovare il punto base per curare le persone. Spicca, tra questi il Sloan Kettering Cancer Center di New York.
Soddisfazione per la sanità italiana, in questa classifica infatti non mancano strutture ospedaliere del nostro paese. L‘Italia, ha avuto un netto miglioramento della sanità nazionale e il risultato è il riconoscimento della presenza di tanti ospedali da nord a sud.
Tra i primi c’è l’Istituto Neurologico Giovanni Besta di Milano, cui ha ricevuto anche premi per i medici e per la struttura interna che accoglie i pazienti. Tra gli altri, sottolineiamo la presenza di strutture in ambito oncologico come lo Ieo, l’Istituto europeo di oncologia che è al 16° posto nella lista; seguito dall’Istituto nazionale dei tumori (19esimo); poi c’è il Gemelli di Roma (34esimo). Ecco gli altri: l’Humanitas di Rozzano (37esimo); il Niguarda di Milano (49esimo); il Pascale di Napoli (51esimo); le Molinette di Torino (74esimo); il San Raffaele di Milano (75esimo).
Per quanto riguarda invece la cardiologia, notiamo strutture come il San Raffaele di Milano al 20° posto il Sant’Orsola di Malpighi, al 37°. Ma non solo, non dimentichiamo anche il Sant’Andrea di Roma (166°); il Mauriziano di Torino (169°) e il Giovanni XXIII di Bergamo (176°).