La situazione di metalli nei pesci non è da sottovalutare. Perché nel pesce c’è il mercurio, piombo o altro e come evitare una intossicazione.
Metalli nel pesce, una problematica che permane da sempre e che riguarda una gran varietà di pescato. A volte capita anche che questo fattore negativo riesca a permanere nei prodotti ittici che finiscono con l’essere esposti in pescheria od al supermercato e negli altri punti vendita dove andiamo a fare la spesa tutti i giorni.
La presenza di metalli nel pesce può dare adito a delle reazioni negative nell’organismo. Parliamo di piombo, cadmio e mercurio in particolar modo, che possono andare a colpire specialmente il sistema nervoso, il fegato ed i reni. Inoltre possono esserci delle ripercussioni molto gravi per le donne incinte ed i bimbi che portano in grembo.
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I metalli nel pesce sono quindi un fattore di grosso rischio, che trae origine da diverse cause altrettanto gravi date da situazioni di inquinamento sia di tipo atmosferico che indotto dall’uomo. Le autorità sia nazionali che dell’Unione Europea sono al costante monitoraggio di tutte quelle che possono essere delle situazioni di rischio.
Ed anche il semplice sospetto che possa esserci una possibile contaminazione di metalli nel pesce oppure altre situazioni di paventato rischio portano gli organi incaricati ad intervenire con misure drastiche come il richiamo alimentare.
Metalli nel pesce, quali specie ne contengono di più
Quali sono i tipi di pesce più predisposti a questo problema potenzialmente nocivo per la salute? Ci sono casi che riguardano il pescato proveniente dall’Italia, dalla Francia e dalla Spagna in particolar modo. Ma nella maggior parte dei casi il pesce è sempre sicuro. I rischi aumentano invece con i prodotti ittici che provengono dal di fuori del territorio europeo.
In molti posti di altri continenti infatti non ci sono le stesse norme stringenti che vigono invece sul suolo dell’Unione Europea. Le specie marine che più finiscono con l’assimilare mercurio ed altri metalli pesanti, specialmente seguendo la loro catena alimentare, sono:
- pesce spada;
- tonno;
- calamari;
- pesce persico;
- seppie;
- gamberi.
Più in generale i pesci con un ciclo vitale lungo sono più sottoposti al rischio di accumulare dei metalli pesanti in gran quantità nei loro tessuti. Per questo si consiglia di prediligere invece pesci che hanno un ciclo di vita più corto, cosa che impedisce l’accumulo dei metalli al loro interno.