Menù Natale 2018: ecco alcuni consigli per portare in tavola il pesce fresco
Nel menù di Natale non può mancare certamente il pesce. La sera della vigilia è indispensabile il piatto con gli spaghetti alle vongole. A seguire, si possono scegliere portate come frittura di pesce, calamari, gamberi, baccalà e capitone. A Natale, invece, il 25 dicembre, in molte famiglie si cucina pesce al forno. Insomma, è importante proprio in questi giorni saper distinguere tra pesce fresco e quello un po’ meno. Ma quali sono i segnali che ci fanno capire se quello che stiamo comprando è un pesce appena pescato oppure no?
Per il pranzo di Natale, si può cucinare spigola, orata, branzino, astice e cernia. Ma come riconoscere i migliori quando si fa a fare la spesa in pescheria? Certo, se siamo dal pescivendolo di fiducia, possiamo farci consigliare da lui. Se, invece, vogliamo scegliere con la nostra testa allora dobbiamo stare attenti a questi dettagli.
Innanzitutto, l’occhio del pesce deve essere bombato che esce leggermente fuori dalle orbite. Le branchie devono essere di un colore rosso vivace e il loro odore deve essere somigliante a quello delle alghe marine. La carne deve essere compatta ed elastica.
Per essere certi di acquistare un buon baccalà, bisogna innanzitutto guardare l’etichetta e capirne la provenienza. Di solito, quelli più buoni, provengono dalle isole Faroe, Norvegia e Danimarca. Un buon baccalà è prodotto da un merluzzo di 30 chili che, quando sarà trasformata, ne peserà circa 20. Ma quello che dobbiamo guardare con più attenzione è la pelle: per essere certi della qualità, deve essere totalmente integra. Facendo attenzione a questi dettagli, riuscirete sicuramente a portare in tavola il pesce migliore.